TERNI Valutare un contributo pubblico per garantire la prosecuzione dell’atività della nuova Moplefan. Per questo è stato richiesto un incontro al Ministero, dopo il summit tra azienda, Invitalia e Comune. Così Sergio Cardinali, assessore comunale allo sviluppo: "Moplefan è l’azienda chimica ripartita da un anno dopo tre anni di fermo imposti dalla precedente proprietà con l’intento di chiuderla definitivamente. Ora dopo avere speso circa 9 milioni di euro per riavviare gli impianti senza alcun aiuto pubblico, si è arrivati al momento in cui si deve acquistare la materia prima, produrre, inviare al cliente, e riscuotere dopo tre/quattro mesi. Una prassi difficilissima quella del Working capital per un’azienda in fase di start up, senza banche a supporto del capitale circolante necessario a garantire il flusso di cassa". "Ieri si è svolta una riunione tra azienda, Comune e Invitalia - continua Cardinali – ma non sono emersi elementi rassicuranti, almeno nel breve periodo, per cui si è reso necessario di sollecitare un incontro con il Mimit, per valutare un contributo pubblico per garantire la prosecuzione dell’attività senza alcuna soluzione di continuità".
CronacaLa situazione di Moplefan