“La sottile linea d’Umbria“. Alla Rocca Albornoz la mostra di Mario Merz

Inaugurata la nuova proposta culturale per l’estate nella regione. Un progetto strategico che coinvolge i 14 musei nazionali del territorio. .

“La sottile linea d’Umbria“. Alla Rocca Albornoz la mostra di Mario Merz

“La sottile linea d’Umbria“. Alla Rocca Albornoz la mostra di Mario Merz

di Sofia Coletti

Un cervo in alluminio svetta su un doppio igloo di metallo e fascine, abbracciato da una scritta al neon con i primi numeri della sequenza di Fibonacci. Si apre così, nel Cortile d’Onore della Rocca Albornoz, il percorso di meraviglie visive e intuizioni creative di “Se la forma scompare, la sua radice è eterna“, la mostra di Mario Merz, maestro dell’Arte Povera, che si è inaugurata ieri e che fino al 6 ottobre proporrà nell’antica fortezza spoletina alcune tra le installazioni storiche più significative dell’artista. Ma la mostra segna anche l’apertura di “La sottile linea d’Umbria“, un progetto strategico e senza precedenti della Direzione Musei Nazionali di Perugia-Direzione regionale Musei nazionali Umbria e della Regione che per tutta l’estate coinvolgerà, in una fusione di antico e contemporaneo, i 14 musei nazionali umbri, altri 10 del territorio, più un progetto speciale alla ’Calamita Cosmica’ di Foligno. Non solo, da ieri è attivo per quattro mesi il biglietto unico a 15 euro (10 il ridotto) che permetterà di visitare i 14 musei statali animati dall’arte contemporanea. "Questa offerta – dice il direttore dei Musei Costantino D’Orazio, affiancato dalla presidente Donatella Tesei – vuole connettere e provocare la condivisione di idee e suggestioni tra luoghi che disegnano in Umbria un nuovo percorso per un pubblico sempre più ampio".

Il primo atto si celebra dunque alla Rocca Albornoz con installazioni e dipinti di Mario Merz, che permettono al pubblico di immergersi nel mondo dell’artista, costituito da segni architettonici, riflessioni sul rapporto tra Poesia e Scienza, inviti alla sperimentazione di uno spazio collettivo. Dopo l’opera nel Cortile d’onore, “Se la forma scompare, la sua radice è eterna“ prosegue nei due saloni monumentali della Rocca. Tornano i celebri igloo di Merz, strumento per costruire zone di condivisione e riflettere sul mistero della Natura e della Storia. Torna la sequenza di Fibonacci in una scritta al neon sul soffitto, un’installazione riproduce il titolo della mostra, un’altra - “A Mallarmé“ – delinea su risme di giornali un enigmatico aforisma al neon, affiancata dal grande dipinto “Nuvola rossa al tramonto“, con nuvole che diventano segni geometrici sempre più grandi,

“La sottile linea d’Umbria“ proseguirà da sabato 22 con le inaugurazioni delle mostre in tutti i musei nazionali umbri, da ammirare fino al 6 ottobre. Tra gli artisti, Paola Gandolfi all’Archeologico di Orvieto, e poi Di Stasio a Sant’Agata a Spoleto, Luigi Spina a Palazzo Ducale di Gubbio, Gianni Dessì al Museo Archeologico di Perugia, Paolo Canevari all’Area Archeologica di Carsulae, Marco Tirelli al Tempietto sul Clitunno.