MICHELE NUCCI
Cronaca

La ’spine’ della sanità: "Ben 5 Case di Comunità sono a rischio sui tempi"

L’allarme della Governatrice: "Si potrebbe andare oltre i limiti stabiliti. Potrebbe restare solo un’operazione immobiliare priva di contenuti".

La presidente della Regione, Stefania Proietti, risponde a un’interrogazione dei consiglieri Francresco Filipponi e Maria Grazia Proietti

La presidente della Regione, Stefania Proietti, risponde a un’interrogazione dei consiglieri Francresco Filipponi e Maria Grazia Proietti

Delle 17 case di comunità, almeno 5 sono state già evidenziate come rischio medio di andare fuori target al 31 marzo 2026 e sono: Orvieto, Narni, Perugia Monteluce, Città di Castello, Amelia. Per invertire questa tendenza abbiamo già individuato una strategia chiara: superare l’approccio frammentario che ha caratterizzato finora la gestione ed integrare le Case di comunità con telemedicina, ospedali di comunità, centrali operative territoriali". E’ la presidente della Regione, Stefania Proietti, a fare il quadro della situazione rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri regionali Francresco Filipponi e Maria Grazia Proietti del Pd. "È stato attivato un monitoraggio costante sui lavori più a rischio – spiegato la governatrice – con interventi diretti per velocizzare i processi burocratici e con il coinvolgimento attivo dei responsabili unici del procedimento che consentirà di ridurre le tempistiche. Allo stesso tempo è in fase di definizione il piano operativo per la messa in esercizio. Se i ritardi accumulati dall’inizio del Pnrr Umbria ad oggi dovessero far emergere evidenze ulteriori di impossibilità di rispettare i tempi per alcune strutture sarà necessario avviare un dialogo con il Ministero della Salute per ridefinire ruoli e funzioni delle Case di comunità per evitare il rischio che non possiamo permetterci di perdere finanziamenti. Il progetto nato per rafforzare la sanità territoriale – ha detto ancora – non può essere ridotto ad un semplice piano di edilizia sanitaria peraltro in ritardo rispetto ai tempi previsti". Poi una ulteriore riflessione: "Il progetto delle Case di comunità nasce per potenziare la sanità territoriale con l’obiettivo di avvicinare i servizi ai cittadini. Dall’approfondimento di alcuni dati emerge un ritardo, per cui il progetto delle 22 case di comunità, di cui 17 finanziate da Pnrr, rischia di restare però non solo un’operazione prettamente immobiliare – sottolinea Proietti –, priva di un’anima organizzativa e funzionale che non è stata ancora data e che dovremo dare noi con il piano sanitario regionale, ma di rimanere incompleta. Nella passata legislatura sono stati avviati i lavori infrastrutturali previsti dal Pnrr, ma lo ha fatto con ritardo. L’impostazione ha riguardato poi le scadenze dei cantieri per la reale capacità di rendere operative le strutture. L’importo assegnato alla Regione Umbria per le 17 Case di comunità è di oltre 24 milioni di euro.