
Quarantena
Perugia, 23 giugno 2020 – Si chiama “Quarantena” il puledro maschio venuto alla luce dalla mula “Tuona”, fecondata da un asino Amiantino di nome “Lampo”. La straordinaria nascita è avvenuta lo scorso 17 aprile – in pieno lockdown – nella zona rurale di Tuscania, in provincia di Viterbo, nella fattoria di Redelmo e Luca Mattioli, da generazioni appassionati allevatori di muli e cavalli. I ricercatori Stefano Capomaccio, genetista del Centro di Ricerca del Cavallo Sportivo, e Maurizio Monaci, ginecologo del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia, hanno avviato uno studio per comprendere come sia stato possibile questo straordinario evento. “Si tratta infatti di un fenomeno molto raro – sottolinea il professor Monaci - il mulo è la prole ibrida tra una cavalla e un asino e dovrebbe essere sterile, ma non in questo caso”.
Aggiunge il genetista Capomaccio: “Un cavallo ha 64 cromosomi e un asino ne ha 62, quindi un mulo rimane con 63, un numero irregolare che non può essere diviso in coppie: ciò dovrebbe impedire a un mulo di riprodursi. Stiamo dunque indagando, con tecnologie all’avanguardia, le cause della inusuale gravidanza a livello molecolare. Forse la scienza riuscirà a spiegarci il perché Quarantena somiglia un po' a un asino e un po' a un mulo, ma non esattamente ad uno di essi”. Nel mondo ci sono pochissimi casi comprovati di un mulo che ha partorito negli ultimi quarant’anni: è accaduto in Cina nel 1988, in Albania nel ’94, in Marocco nel 1984 e nel 2002 e in Colorado nel 2007. Sessanta casi di mule che hanno partorito, dal 1527. Un fenomeno molto raro, tanto che, “quando accadde in Marocco, le popolazioni locali temevano che segnasse l’inizio della fine del mondo o, come in un villaggio dell’Albania, che l’evento fosse la progenie del diavolo” – ha sottolineato la dottoressa Alessia Ciaramelli, ippiatra e specialista in neonatologia che ha assistito mamma mula e il piccolo puledro nelle fasi successive alla nascita.