REDAZIONE UMBRIA

La tartaruga è azzannatrice E finisce sotto sequestro

Recuperata dai carabinieri forestali del nucleo Cites in un laghetto privato. È una specie esotica e pericolosa: il suo morso può amputare di netto le dita

Una tartaruga azzannatrice, la cui vendita in Italia è illegale, è stata recuperata dai carabinieri forestali del nucleo Cites in un laghetto privato a Cannara grazie alla segnalazione di un cittadino. Un simile ritrovamento era accaduto anche nel 2010 ad Otricoli e nel 2012 a Gubbio. L’esemplare è in buone condizioni di salute ed è stato affidato all’erpetologo Carlo Guidi dello Zooproject di Perugia, una delle poche strutture in Italia autorizzate alla detenzione di rettili pericolosi.

La ‘Chelydra serpentina’ - questo il nome della testuggine originaria del Nord America – è una specie considerata pericolosa per la salute e l’incolumità delle persone. Fuori dall’acqua può infatti manifestare un comportamento aggressivo e i muscoli del collo particolarmente sviluppati, oltre alla struttura ossea mascellare (‘becco corneo’) le consentono di sferrare morsi pericolosi anche per l’uomo, tanto da riuscire ad amputare di netto le falangi delle dita.

Una volta introdotte illegalmente in Italia e cresciute, queste tartarughe vengono abbandonate in natura per le difficoltà di gestione che incontrano i proprietari e le conseguenze sono spesso disastrose. Nel ‘nuovo’ habitat non trovano antagoniste e la loro presenza può mettere a rischio l’unica specie di testuggine d’acqua dolce autoctona del nostro territorio. L’esemplare recuperato dai carabinieri Cites, ha un carapace lungo 25 centimetri, ma la specie può raggiungere anche dimensioni più grandi come spiega l’esperto Guidi: "La Chelydra serpentina può raggiungere i 70 centimetri e qualche decina di chili di peso. Ogni volta che si introduce un essere vivente non autoctono in un ambiente si va a rompere il delicato equilibrio che esiste all’interno di qualsiasi ecosistema. Sarebbe auspicabile ‘bonificare’ i nostri territori da questi animali, combattere la detenzione illegale per salvaguardare le popolazioni autoctone di pesci, anfibi, rettili ed anche uccelli".

I carabinieri forestali raccomandano ai cittadini di non acquistare animali pericolosi e vietati e di segnalare in caso di avvistamento.