È il giorno del dolore, del cordoglio. È il giorno della presa di coscienza di una tragedia che appare ancora troppo grande per essere vera. Le comunità di Perugia, Ancona e Fabriano sono scosse, fortemente scosse, per la morte di Diego Duca e Lucia Manfredi, marito e moglie quarantenni, lui autista soccorritore del 118 in Umbria e lei medico di Clinica Medica all’ospedale regionale di Torrette di Ancona. Due brave persone, amate e rispettate, che oggi a decine ricordano: chi per la professionalità, chi per le doti umane, chi per l’amicizia. Ricordano loro e pensano a figlio di dieci anni, anche lui costretto a fare i conti con questa tragedia. E tutti si attivano per aiutarlo, per sostenere lui e i nonni che se ne prenderanno cura.
Al Tg3 Umbria i colleghi di lavoro di papà Diego hanno annunciato di voler avviare una raccolta fondi da destinare al ragazzo e di essere pronti a garantire assistenza legale gratuita. Ma anche Taffo, l’agenzia per i servizi funebri nota per i post caustici e divertenti sugli argomenti più disparati, ha deciso di avviare una raccolta fondi: "Noi di Taffo Ancona – scrivono sui social – viviamo ogni giorno accanto al dolore delle famiglie, ma non tutte le morti hanno lo stesso colore. Alcune feriscono più a fondo e ci colpiscono nel cuore. Per questo abbiamo deciso di fare la nostra parte. Abbiamo lanciato una raccolta fondi per sostenere i nonni che ora si prendono cura di lui, aiutandoli a garantire al piccolo un futuro sereno, nonostante la tragedia che sta vivendo". La raccolta, attiva sulla piattaforma on line “gofundme“ si chiama “Un futuro per un piccolo guerriero“. I colleghi di Perugia di Diego lo hanno ricordato ieri con la bandiera a mezz’asta listata a lutto davanti alla sede del 118.
Intanto proseguono le indagini per capire cosa sia avvenuto in quei tragici istanti. Ancora non è chiara la dinamica dell’incidente che inizialmente aveva fatto pensare all’investimento di due pedoni in quanto le vittime erano fuori dell’abitacolo dell’auto: con ogni probabilità la dottoressa era invece alla guida della Panda quando è stata urtata dalla Bmw e poi è stata sbalzata all’esterno dopo l’impatto con la colonnina del metano; il marito, dalla posizione del corpo, si sarebbe trovato invece sul marciapiede, solo fortuitamente nei pressi della fermata del bus e sarebbe stato travolto lì nell’ambito del tragico schianto. Dopo l’impatto, la Bmw ha urtato una Lancia Ypsilon in sosta, piegando anche un palo della luce, per finire la sua corsa centro metri più giù accanto al marciapiede. Solo l’autopsia, richiesta dal pm Paolo Gubinelli, potrà chiarire le cause della morte dei due coniugi. È stato aperto un fascicolo per omicidio stradale nei confronti del conducente della Bmw sottoposto agli accertamenti sanitari di rito e risultato negativo all’alcoltest.