LUCA FIORUCCI
Cronaca

La truffa delle false fideiussioni. Polizze contraffatte per 60 milioni. La Procura chiede 11 rinvii a giudizio

Gli indagati avrebbero intascato indebitamente gli introiti da aziende di edilizia, energia e commercio. L’inchiesta di Carabinieri e Agenzia delle dogane. La frode legata anche alla ricostruzione post-sisma.

A indagare sulla vicenda. l’Agenzia delle dogane insieme ai Carabinieri

A indagare sulla vicenda. l’Agenzia delle dogane insieme ai Carabinieri

Fideiussioni fasulle per 60 milioni di euro, 200 polizze stipulate con il trucco. La Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto il processo per undici persone, 18 quelle indagate inizialmente. L’ufficio diretto da Raffaele Cantone, sulla scorta delle indagini condotte dal Reparto antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Perugia con i carabinieri del comando provinciale, ipotizza i reati di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di false polizze fideiussorie a nome di compagnie assicuratrici nazionali ed estere, falsità materiale e ideologica, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, truffa ai danni dello Stato, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici e sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, gli indagati avrebbero venduto delle polizze a nome di due compagnie assicurative italiane e sei estere con sedi a Malta, Irlanda, Germania e Svezia, garantendo sulla carta un valore complessivo di circa 60 milioni di euro, e intascandosi indebitamente i premi corrispondenti. Polizze fideiussorie sulla carta, ma sufficienti, fino ai controlli poi scattati, per essere presentate in vari Uffici dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli sul territorio nazionale per procedere alla richiesta di rilascio di autorizzazioni nei settori delle accise per prodotti energetici, doganali e per l’esercizio di sale bingo. Altre polizze, invece, presentate a varie pubbliche amministrazioni per agevolazioni nel settore dell’edilizia e la partecipazione a gare ad evidenza pubblica, incluse alcune procedure connesse alla ricostruzione post sisma 2016.

L’indagine è partita dalla presentazione di una polizza fideiussoria, risultata poi falsa, all’Ufficio delle dogane di Perugia. L’analisi dei movimenti finanziari ha permesso di individuare l’emissione di numerose altre false polizze i cui premi assicurativi, anziché essere riversati alle compagnie assicuratrici con le quali sarebbero dovute essere sottoscritte, sarebbero stati trasferiti su conti correnti esteri accesi da alcuni degli indagati, anche al di fuori della Ue. Le indagini hanno consentito di individuare le centrali operative in cui sarebbero state materialmente riprodotte le false polizze a Siracusa e Ascoli Piceno. Le presunte attività illecite avrebbero fatto capo a 6 soggetti e a una società, oltre a una rete di broker che consapevolmente proponevano ai clienti, quasi sempre non consapevoli, le false proposte assicurative. Eseguite perquisizioni in decine di sedi legali e abitazioni nelle province di Perugia, Siracusa, Catania, Ascoli Piceno, Torino, Verona, Roma e Pescara, che hanno portato al sequestro di documenti e supporti informatici di notevole interesse investigativo. A Siracusa e San Benedetto del Tronto, tre sedi operative, non direttamente riconducibili agli indagati, in cui sarebbero state riprodotte le false polizze.