REDAZIONE UMBRIA

’La violenza è dentro casa’. La testimonianza del Cav: "Donne da proteggere"

L’amministrazione di Gubbio ha attivato il Centro Antiviolenza nel 2021. Da gennaio ha ricevuto 124 chiamate e avviato un percorso con 13 ragazze.

La violenza sulle donne è un tema che negli ultimi anni e soprattutto nel periodo recente sta emergendo nel dibattito pubblico a livello nazionale e locale. Il Comune di Gubbio ha attivato un Cav (Centro Antiviolenza) nel 2021, che dopo due anni conta quattro operatrici, tutte donne: Giulia Santoni, Rita Pagnozzi, Milena Giomboni e Alessia Rinaldoni.

Quest’ultima ha raccontato la sua esperienza in un’intervista ai nostri microfoni: "Il CAV di Gubbio, dal primo gennaio 2023 ad oggi (23 novembre), ha effettuato 120 colloqui, ricevuto 124 chiamate e avviato un percorso con 13 donne nuove. Operiamo nel comune di Gubbio, ma spesso arrivano anche donne dai comuni limitrofi anche per motivi di privacy". Le chiamate arrivano direttamente dalle vittime ma anche da operatori del pronto soccorso, avvocati o assistenti sociali. Il Centro, però, può intervenire solo quando è la vittima a richiederlo, ed è sempre la donna a scegliere se e come proseguire il percorso: "La vittima richiede un colloquio: il primo incontro è di conoscenza, nei seguenti si ricostruisce la storia della violenza subìta e si continua sulla strada tracciata. Noi consigliamo sempre di denunciare, ma spesso le donne non lo fanno: non si sentono mai tutelate del tutto, nemmeno con la querela, che spesso finisce per cadere nel vuoto. È sicuramente un passo importante, ma servono azioni concrete che facciano sentire al sicuro le donne".

Le dinamiche delle violenze ricalcano un problema culturale, quello del patriarcato: "Quasi sempre le relazioni violente si sviluppano all’interno delle mura domestiche, e generalmente il violento è sempre il partner: marito, compagno o fidanzato. La violenza di genere colpisce tutte in egual modo". Il Centro Antiviolenza di Gubbio si trova nella parte alta del parcheggio dell’ex seminario ed è aperto dal lunedì al venerdì, con le operatrici reperibili tutti i giorni, 24 ore su 24, al 353.4143438, ma anche al numero di riferimento antiviolenza nazionale 1522. "Le donne dimostrano sempre molta riconoscenza, qui possono parlare e sentirsi libere, in uno spazio sicuro. Spesso ci ringraziano, si sentono capite, anche se non sempre va come speriamo", conclude la Rinaldoni.