A far scoprire Orvieto a Cesare Romiti, storico dirigente della Fiat e poi a lungo alla guida del gruppo Rcs, morto ieri a Milano a 97 anni, era stato l’ex sindaco Toni Concina. Concina e Romiti si conoscevano da vecchia data, dai tempi in cui il manager, braccio destro di Gianni Agnelli, era appunto amministratore delegato di Rcs e Concina si occupava della comunicazione per il gruppo editoriale. Quando Concina decise, nel 2009, di candidarsi a sindaco, Romiti lo sostenne nella campagna elettorale, partecipando ad un convegno su temi economici.
Dopo la clamorosa affermazione elettorale del primo sindaco di centrodestra della città, il rapporto tra Concina e i Romiti non si attenuò, ma anzi si consolidò con la nomina ad assessore al bilancio del figlio di Cesare, Maurizio Romiti.
Nelle vesti di amministratore comunale, Romiti junior si trovò ad affrontare e risolvere delle grane non indifferenti tra le tante che il neo-sindaco si era trovato a gestire. Romiti riuscì infatti a tirare fuori il Comune di Orvieto dal contratto capestro che era stato siglato in precedenza con la Banca Nazionale del Lavoro in merito alla sottoscrizione di onerosissimi contratti derivati.