Sfondano i bar per rubare dalle slot. Quattro in azione armati di mazze

Doppio raid a Umbertide: le telecamere riprendono la banda

Il titolare dell’Euro Bar Terzilio Sonaglia

Il titolare dell’Euro Bar Terzilio Sonaglia

Umbertide, 9 aprile 2018 - Due furti ai danni di altrettanti bar ieri notte ad Umbertide. Nel mirino l’Euro Bar, all’incrocio tra via Morandi e via Martiri della Libertà ed il Bar Pina, di via Gabriotti e le loro slot machine. All’Euro Bar il colpo è avvenuto intorno alle 1.15. Secondo quanto appreso dagli inquirenti da una Station Wagon di colore scuro sono scesi quattro individui a volto coperto che a colpi di mazza hanno sfondato la porta di ingresso. Una volta all’interno hanno puntato alla saletta delle slot machine, che il titolare però aveva preventivamente ben chiuso. Evidentemente persa l’occasione – l’allarme era entrato in funzione – i malviventi si sono dovuti accontentare di qualche euro preso dalla cassa. Notevoli però i danni alle strutture.

E’ IL TERZO furto del genere che l’Euro Bar purtroppo subisce. Anche il Bar Pina è gia stato in passato vittima delle attenzioni di malviventi. La scorsa notte a prenderlo di mira probabilmente gli stessi che avevano «assaltato« l’Euro Bar i quali, dopo aver forzato una porta con un cacciavite, hanno portato via una macchinetta cambia valuta. Il bottino ammonta a 2.500 - 3000 euro. I due colpi fanno seguito, a breve distanza, a quello subito a fine marzo dal negozio di biciclette «Spino Bike», in piazza Michelangelo. In questo caso i ladri avevano rubato 13 biciclette, alcune assai pregiate, per un valore commerciale di 60 mila euro circa.

FACILE ANCHE in questo caso per i banditi introdursi nel negozio forzando una porta con paio di cacciaviti. L’azione, rapidissima, era stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza, ma delle biciclette, sottratte da «professionisti« del settore (quello delle biciclette rubate è un business internazionale) ancora nessuna traccia.

I FURTI che si susseguono rilanciano l’allarme sicurezza in città, assieme a quello dei limiti che il sistema nel suo insieme rivela. «Non bastano le telecamere – dicono i cittadini avviliti e infuriati – se poi ci troviamo di fronte alle inutili registrazioni di auto rubate usate per i furti e nessuna pattuglia in giro per la città». Ed è questo il vero limite della sicurezza nei territori: la carenza di pattugliamenti, uomini e mezzi.

Prima delle mura delle caserme occorrerebbero più carabinieri e poliziotti, dotati di mezzi efficienti e moderni, in giro per le strade a tutte le ore.

Pa.Ip.