
Ladro arrestato in diretta-web Dal telefonino lo vede nel casolare
Erano entrati in un agriturismo sicuri di poter rubare in tranquillità i preziosi oggetti in rame contenuti all’interno, visto che la proprietaria era all’estero. Ma non avevano fatto i conti con la tecnologia e le telecamere di sorveglianza installate nell’edificio, che hanno consentito alla stessa proprietaria di vedere in maniera nitida sullo smartphone i ladri in azione. E dunque di dare ai Carabinieri l’allarme in tempo reale, anche da migliaia di chilometri di distanza. Così i militari sono subito intervenuti e hanno arrestato uno dei due ladri vicino al casolare, riconosciuto grazie alla minuziosa descrizione della proprietaria attraverso lo smartphone.
L’uomo, un 32enne di origine rumena già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato anche in possesso di un coltello a serramanico con una lama di 22 centimetri. E’ stato arrestato per furto aggravato in concorso e per porto abusivo di oggetti atti a offendere e processato per direttissima, con la condanna a un anno di reclusione. Il complice che era con lui, che i Carabinieri definiscono "in corso di identificazione", non è stato ancora rintracciato. La vicenda è accaduta in una struttura ricettiva di Panicale, dove – stando tando alla segnalazione della proprietaria effettuata al “112 NUE”, momentaneamente all’estero – due individui stavano asportando un’ingente quantità di oggetti in rame dopo essersi introdotti nella proprietà. La donna ha assistito "in diretta" dal proprio smartphone al tentativo di furto mediante la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, e ha immediatamente allertato i Carabinieri.
I militari, quando sono arrivati sul posto, hanno individuato una catasta di materiale in rame nascosto alle spalle di una siepe in prossimità della sede stradale (grondaie, canne fumarie, tubature dell’impianto idraulico esterno e altri oggetti dello stesso materiale divelti dalla struttura in muratura, che erano stati preventivamente schiacciati affinché occupassero meno spazio). Dalla catasta di refurtiva, ossia decine di metri lineari di materiale per un valore complessivo di circa 4.000,00 euro, secondo le prime verifiche i malfattori erano già riusciti ad asportare una certa quantità di materiale. Ma la tecnologia li ha smascherati.