MICHELE NUCCI
Cronaca

L’assistenza agli anziani. Non si trovano le badanti ’Restano meno di un anno’

Cala il numero di lavoratrici domestiche in Umbria: diminuzione del 5,9%. E il 55 per cento non completa dodici mesi lavorativi in una stessa famiglia.

Molte famiglie umbre sono in difficoltà per l’assistenza agli anziani: sempre più difficile trovare badanti affidabili

Molte famiglie umbre sono in difficoltà per l’assistenza agli anziani: sempre più difficile trovare badanti affidabili

Trovare una badante o una colf di questi tempi è un’impresa. E trovarne che soddisfino le propie aspettative è ancor più arduo. E i dati dimostrano che la difficoltà è oggettiva: in Umbria, infatti, i lavoratori domestici sono diminuiti del 5,9% rispetto al 2022, per un dato complessivo che ammonta a 17.120 domestici nel 2023. I dati Inps ad esempio indicano che il numero di badanti è superiore rispetto a quello delle colf (46%) con 18.383 i datori di lavoro domestici nella regione e con i lavoratori domestici che coinvolgono il 4,1% della popolazione residente.

I dati che emergono dal 6° rapporto annuale sul lavoro domestico promosso da DOmina, Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. L’evoluzione del fenomeno si riflette anche sulle caratteristiche del lavoratore: il 49% dei domestici proviene dall’Est Europa, e si registra una netta prevalenza del genere femminile (91,8%) su quello maschile. L’età media del lavoratore è 51,4 anni e, per quanto riguarda le settimane lavorate, si registra una prevalenza di chi non ha completato l’anno lavorativo (55,1%). Solo il 26,1% dei lavoratori vive con le famiglie datrici di lavoro.

Il datore di lavoro ha un’età media di 69,2 anni ed anche in questa regione si registra una prevalenza femminile. Molto bassa la percentuale di datori domestici stranieri. Nel complesso, nel 2023 le famiglie in Umbria hanno speso 151 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, Tfr). Il valore aggiunto prodotto da questa componente vale circa 300 milioni di euro. A livello provinciale, Perugia conta i tre quarti dei lavoratori domestici regionali (il 76,7% delle colf e il 79,6% delle badanti). Anche in termini relativi, il capoluogo registra un’incidenza maggiore: 9,4 colf ogni 1.000 abitanti (8,4 a Terni) e 12,9 badanti ogni 100 anziani (8,8 a Terni).

La regione Umbria offre programmi di vita indipendente in modo da assicurare la massima autonomia possibile alle persone con disabilità, inoltre, con il servizio "Dopo di Noi", la Regione contribuisce allo sviluppo delle potenzialità di persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale. Ci sono poi le prospettive demografiche: nel 2050 in Umbria vi saranno 116 mila anziani (ultra-ottantenni) a fronte di 78 mila bambini (0-14 anni). Per questo, la componente anziana sarà pesantemente più numerosa di quella infantile (15,3% della popolazione contro 10,2%), aspetto che suggerisce un potenziale aumento della domanda di badanti nei prossimi anni. Infine da rilevare che l’incidenza del Pil del lavoro domestico nella regione è tra le più elevate: 1,2%, a livello nazionale il valore si attesta all’0,8%.