
L’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti (Foto Crocchioni)
Carenze ed errori nel progetto. Anomalie in sede di realizzazione delle opere. Disapplicazione della penale dovuta dall’appaltatore. Sono questi i motivi per i quali la Procura della Corte dei Conti ha chiesto un maxi risarcimento ad alcuni dirigenti di Anas per la realizzazione di un tratto di una strada della Perugia-Ancona. La procuratrice Antonietta Bussi, ha inviato in merito un atto di citazione ai progettisti, direttori dei lavori e al responsabile unico del procedimento per 3,7 milioni e altri 4,4 a titolo doloso sono stati chiesti ai dirigenti dell’amministrazione, proprio per il fatto di non aver applicato la penale. Per un totale di oltre 8 milioni di euro.
A renderlo noto ieri durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, la stessa Bussi, che ha relazionato sul lavoro portato avanti dalla Prcura contabile nel 2024. La stessa procuratrice ha spiegato che ammontano a circa 15,2 milioni di euro i danni erariali contestati nel 2024 (in calo d oltre 5 milioni sul ’23) e che gli importi recuperati ammontano a oltre 3,3 milioni, mentre prossimo al 65 per cento è stato il rapporto tra i giudizi di responsabilità promossi e le sentenze di totale o parziale condanna pronunciate "attestandosi su un valore soddisfacente".
La cerimonia si è aperta con l’intervento del presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l’Umbria, Giuseppe De Rosa, alla presenza delle presidenti della Regione, Stefania Proietti, dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi, della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi e del procuratore generale Sergio Sottani. Parlando dell’Umbria il presidente De Rosa ha sottolineato come "l’attività 2024 della sezione giurisdizionale è risultata fortemente condizionata dalle vicende concernenti la dotazione del personale di magistratura".
Bussi ha poi sottolineato come "seguita a registrarsi un considerevole numero di casi in cui la denuncia non proviene dai soggetti che vi sono tenuti bensì attraverso vie alternative" e ha ricordato come nel 2024 sono pervenute alla Procura regionale 739 comunicazioni o segnalazioni (che hanno dato luogo all’apertura di 328 fascicoli), molte delle quali "prive di qualunque indicazione sulle ipotesi dannose, che non è agevole enucleare neppure dall’esame della documentazione, spesso lacunosa, allegata e inviata con formule del tutto generiche". Per Antonietta Bussi, comunque il 2024 "è stato comunque caratterizzato da un’intensa e articolata attività investigativa che ha impegnato i pubblici ministeri nei vari settori delle gestioni pubbliche, con ottimi esiti, sia sul piano dell’eterogeneità e delle difficoltà, sia su quello delle novità e dell’entità dei casi trattati".