SILVIA ANGELICI
Cronaca

Laura Santi e la battaglia per il fine vita, fissata una nuova udienza

Il 20 settembre saranno accertati ritardi e omissioni dell’azienda sanitaria. La giornalista perugina è affetta da una grave forma di sclerosi multipla. "Sono soddisfatta di questa svolta”

Santi con Luchetti e Cappato in Corte Costituzionale

Santi con Luchetti e Cappato in Corte Costituzionale

Perugia, 27 giugno 2024 - Di recente era stata ammessa nel procedimento davanti alla Corte costituzionale che a giorni si esprimerà sulla legittimità del requisito del trattamento di sostegno vitale, oggi la notizia che il Gip di Perugia il 20 settembre ha fissato una nuova udienza per accertare ritardi e omissioni dell’azienda sanitaria. Per Laura Santi, la giornalista perugina affetta da sclerosi multipla e assistita giorno e notte dal marito caregiver, è un'altra piccola conquista nella battaglia legale che sta portando avanti con l'associazione "Luca Coscioni" per vedersi riconosciuto il diritto al fine vita.  A seguito della prima udienza dello scorso dicembre, in cui il PM neppure si era presentato, il Gip ha dunque accolto l’opposizione e ordinato al PM nuove indagini volte ad accertare la legittimità dei continui rifiuti, dei ritardi e delle omissioni dell’azienda sanitaria.

"Sono soddisfatta di questa nuova udienza -dichiara Santi -: mi sembra che sia importante perché dimostra la volontà dei Tribunali di approfondire la responsabilità delle pubbliche amministrazioni, che hanno il dovere di verificare le condizioni di una persona malata e di esprimere un parere sull’accesso alla morte assistita e non possono permettersi ritardi ingiustificati né rifiutare un atto che compete al loro ufficio. Questo perché molto spesso le persone che vogliono morire non hanno il tempo di attendere o di attivare le giurisdizioni per vedersi riconosciuto un diritto già sancito dalla Corte costituzionale”.

Dichiarano Filomena Gallo e Francesca Re, difensori di Laura Santi e rispettivamente segretaria nazionale e membro di giunta dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica: “A seguito delle nuove indagini abbiamo realizzato che di fatto nessun nuovo elemento era stato acquisito, pur essendo, nel frattempo, la condizione di malattia di Laura Santi sensibilmente peggiorata e abbiamo ritenuto doveroso opporci nuovamente, evidenziando che per oltre un anno il Comitato etico regionale (CER) aveva continuato a riconoscere il diritto di Laura di ricevere il parere ma di essere impossibilitato a rilasciare tale parere in quanto la composizione non era stata ancora aggiornata. Qui siamo in presenza di un vero e proprio rifiuto ingiustificabile, perché dinanzi a una persona malata di cui si riconosce la sofferenza intollerabile e dunque il diritto di ricevere verifiche e pareri, non si può affermare di non aver ancora ‘integrato il comitato’, senza peraltro indicare i motivi effettivi del ritardo – se non una inerzia generale – né indicare una cornice temporale per adempiere al dovere derivante da una sentenza costituzionale che ha valore di legge. A seguito della nostra opposizione il GIP, anziché accogliere la richiesta di archiviazione del procedimento, ha deciso di fissare una nuova udienza, decisione che rappresenta un buon segnale perché dimostra come le giurisdizioni non stiano sottovalutando le conseguenze – ai limiti della tortura – degli ostruzionismi delle aziende sanitarie".

“Per evitare che vicende così drammatiche si trascinino per mesi nei tribunali - aggiunge Marco Cappato, tesoriere dell'associazione -  è palese la necessità di una buona legge che preveda tempi certi per l’accesso alla morte medicalmente assistita, ed è proprio quello che chiede la Proposta di Legge Regionale ‘Liberi Subito’ dell’Associazione Luca Coscioni, al fine di impedire ostruzionismi e discriminazioni da parte delle Regioni”.