"Ora che sono libera, scelgo di lottare ancora per raccogliere le firme per la legge regionale Liberi Subito in Umbria e in tutte le Regioni". Durante il Consiglio generale dell’associazione Luca Coscioni, Laura Santi, giornalista perugina affetta da sclerosi multipla, ha annunciato le sue decisioni dopo aver ottenuto il via libera dalla Asl alla richiesta di accesso al suicidio assistito, ribadendo la sua intenzione, per il momento, a non procedere. "La mia Asl e la mia regione - chiarisce l’attivista - hanno riconosciuto che soddisfo tutti i requisiti. Ma non tutte le persone nelle mie condizioni riescono ad accedere: in Italia, il diritto al fine vita è una vera e propria ‘lotteria’. L’esito dipende dalla regione in cui vivi, dalla disponibilità della Asl e dalla rapidità dei comitati etici. Chi ha i requisiti può ritrovarsi bloccato per mesi o anni, oppure costretto a cercare soluzioni all’estero, se può permetterselo".
L’evento, che si è svolto ieri a Roma, è stato anche l’occasione per presentare il bilancio delle richieste sul fine vita arrivate nel 2024 all’associazione Luca Coscioni: 16.035 contatti ( 44 al giorno), con un aumento del 14% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nel dettaglio: 1.707 richieste su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 5 al giorno); 393 informazioni su interruzione delle terapie e sedazione palliativa profonda (più di 1 al giorno); 580 persone hanno chiesto chiarimenti sulle procedure italiane o contatti con strutture svizzere per il percorso di morte volontaria medicalmente assistita, rispetto alle 533 dell’anno precedente. Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale della Coscioni ha inoltre reso noto che "nei giorni scorsi, una persona ha avuto accesso al suicidio assistito in Italia tramite il servizio sanitario. È il quinto caso, dopo Federico Carboni nelle Marche nel 2022, Gloria in Veneto e Anna in Friuli Venezia Giulia nel 2024, oltre a un caso in Toscana non seguito dall’associazione. La sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale sul caso Cappato/Antoniani garantisce l’accesso all’aiuto alla morte volontaria, il cosiddetto suicidio assistito, nel nostro Paese, individuando determinate condizioni per la persona malata che ne faccia richiesta, da verificare. Tuttavia, la sentenza non stabilisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate. Per questo motivo, nel rispetto del giudicato costituzionale e delle competenze regionali, laCoscioni ha promosso la campagna nazionale Liberi Subito, raccogliendo firme per proposte di legge regionali che garantiscano tempi definiti".
Silvia Angelici