
In Umbria l’occupazione femminile rimane inferiore a quella maschile
In Umbria l’occupazione femminile rimane inferiore a quella maschile, con forti squilibri nella distribuzione settoriale e una maggiore incidenza di contratti precari. A metterlo nero su bianco è il report della Camera di commercio diffuso in occasione dell’8 marzo. I dati evidenziano inoltre un divario nelle possibilità di accesso al mercato del lavoro, con solo il 19% delle assunzioni esplicitamente destinate alle donne, contro il 34% riservato agli uomini. Per quanto riguarda le imprese femminili umbre, che rappresentano un quarto delle imprese totali, il 28% ha intrapreso iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, con una particolare concentrazione nella provincia di Terni. Ma il loro numero è in calo (così il Rapporto per il 2024, curato dal Sistema informativo excelsior e dal Ministero del Lavoro). Secondo i dati diffusi dalla Camera di commercio nel 2024, in Umbria sono previste 64.540 assunzioni, ma il divario di genere nelle opportunità lavorative "è ancora evidente": assunzioni femminili dichiarate 19%; maschili 34%; posizioni aperte a entrambi i generi 47%.
"Questi dati - spiega il presidente Giorgio Mencaroni- mostrano come il mercato del lavoro umbro offra minori opportunità alle donne, con una predominanza di impieghi destinati agli uomini". L’occupazione femminile si concentra principalmente in settori legati ai servizi, al commercio e al turismo. I comparti con la maggiore presenza di donne sono servizi finanziari e assicurativi (49% di assunzioni); industrie tessili, abbigliamento e calzature (47%); servizi culturali, sportivi e alla persona (43%). Tuttavia, le donne sono ancora molto meno rappresentate in industria, costruzioni e settori tecnici, dove la percentuale di assunzioni scende sotto il 10%. Le piccole imprese sono le principali datrici di lavoro sia per le donne che per gli uomini, assorbendo oltre 47.000 assunzioni su 64.540 totali. Dall’analisi della Camera di commercio emerge che un altro elemento di forte disuguaglianza riguarda la tipologia contrattuale. In Umbria le assunzioni femminili avvengono per il 51,3% con contratti a tempo determinato, una quota leggermente inferiore alla media nazionale ma più alta rispetto ai lavoratori uomini, che hanno maggiori possibilità di contratti stabili; solo il 16,6% delle donne assunte ottiene un contratto a tempo indeterminato, mentre per gli uomini questa percentuale è più alta; il 13,4% delle donne è assunto con contratti di somministrazione. Le donne, essendo impiegate prevalentemente nei servizi, "dove la stabilità contrattuale è minore, sono più esposte al rischio di precarietà rispetto agli uomini". Uno dei dati ritenuti più significativi riguarda il rapporto tra istruzione e occupabilità. Il 31% delle assunzioni previste riguarda laureati o diplomati ITS Academy, ma con forti differenze tra uomini e donne.
Le lauree più richieste in Umbria riguardano ambito economico e gestionale, turismo, enogastronomia e ospitalità, settore sanitario e paramedico. Questi percorsi accademici sono quelli in cui le donne sono maggiormente presenti. Inoltre, la difficoltà di reperire laureati per le imprese umbre è del 55%, segnalando un mismatch tra formazione e richieste del mercato.
S.A.