REDAZIONE UMBRIA

Lavoro: incubo incidenti. Meno morti, più denunce

Nei primi otto mesi dell’anno il tragico bilancio si è ridotto di quattro vittime. Ma gli infortuni in Umbria sono stati quasi settemila, i giovani i più colpiti.

Carabinieri e Vigili del fuoco sul luogo di un incidente sul lavoro

Carabinieri e Vigili del fuoco sul luogo di un incidente sul lavoro

PERUGIA

Quattro morti in meno legati a infortuni sul lavoro nei primi otto mesi di quest’anno: un bilancio parzialmente confortante quello che emerge dai dati di Inail, dal quale però risulta che in Umbria sono ancora una volta in aumento del denunce per infortuni. Il report aggiornato ad agosto arriva a ridosso della Giornata nazionale dedicata agli infortuni che in Umbria l’Anmil celebra domani a Terni. I numeri raccontano dunque una diminuzione dei ‘mortali’ del 23% rispetto al 2023: ad agosto di quest’anno ci sono stati due morti infatti, facendo salire il numero totale a 13, rispetto ai 17 dei primi nove mesi del 2023. Di questi 11 si sono verificati in provincia di Perugia e due in quella di Terni.

Nove sono state le vittime nel settore industria e servizi, tre in agricoltura, l’altro in diverso ambito. La fascia di età più colpita è stata tra 45 e 49 anni (tre vittime) insieme a quella tra 60 e 64 anni (anche qui i morti sono stati tre), poi 55-59 (2). Il più giovane aveva tra 20 e 24 anni, il più anziano tra 65 e 69. Il dato invece che continua a preoccupare è ancora una volta quello delle denunce di infortunio, cresciute del 3,9 per cento in otto mesi, percentuale in aumento rispetto al mese scorso quando era attorno al 3 per cento.

In Umbria l’Inail ha raccolto 6.934 denunce, contro le 6.670 del 2023 (264 in più). In pratica ci sono 28 infortuni sul lavoro al giorno, domeniche comprese, 840 al mese. Delle quasi settemila denunce 138 sono avvenute con un mezzo di trasporto mentre la persona lavorava (rispetto alle 150 del 2023), ben 465 mentre l’uomo o la donna si recavano o rientravano dal luogo di lavoro. Poi c’è l’età degli infortunati che continua a destare allarme: ben 702 le denunce di infortunio fino a 14 anni, il 10%% del totale. Peggio solo la fascia 50-54 anni (846, poi quella tra 45 e 49 anni, dove ci sono stati 778 infortuni).

Da non scordare le denunce per malattie professionali che riguardano le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio. Queste continuano a rappresentare, anche nei primi sette mesi del 2024, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.