REDAZIONE UMBRIA

"Le banche siano responsabili"

Il fronte dei dipendenti "Non possono da soli pagare il prezzo della pandemia"

"Chiediamo che le banche, in questo delicato momento, pratichino tutta la responsabilità sociale che declamano, per attutire e non aggravare per dipendenti e clienti una situazione già di grande difficoltà. Formalmente invitiamo l’Abi a livello nazionale e nelle sue articolazioni regionali ad intervenire su tutte le sue associate in coerenza agli accordi sottoscritti a livello nazionale con la Fabi e le altre organizzazioni sindacali". È quanto chiede la Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) dell’Umbria, attraverso la segreteria regionale del Sindacato autonomo bancari di Perugia e Terni, che spiega come "in seguito alla recente ordinanza regionale, che ha previsto la zona rossa rafforzata per 65 comuni umbri, 59 in provincia di Perugia e 6 in quella di Terni, si sono acuite le situazioni di grave criticità per imprese e famiglie. Ci risulta inaccettabile _ spiega Fabi Umbria - che, oltre ai rischi connessi alla funzione di servizi essenziali attribuita ai dipendenti di banca, gli stessi debbano far fronte a livello esclusivamente personale, consumando ferie, permessi ed aspettative non retribuite, per far fronte alle esigenze familiari. I dipendenti bancari non possono ‘pagare’ da soli il prezzo della pandemia, rinunciando per forza ai propri diritti. Anche l’afflusso della clientela nelle filiali crea difficoltà sia per il mantenimento delle corrette misure di sicurezza che per il rispetto delle norme sul contenimento della mobilità dei clienti". "Richiamiamo tutti i colleghi – scrivono, infine, da Fabi Umbria – al rigido rispetto delle norme di cautela e delle disposizioni aziendali, in particolare quelle relative al numero massimo di clienti che possono accedere in filiale".