
di Patrizia Peppoloni
Soldi pubblici andati in malora. Uno spettacolo desolante quello che aggredisce gli occhi quando si arriva ad Annifo e lo sguardo si posa su quel grappolo di appartamenti a schiera, una ventina, nati dopo il sisma del 1997 (edilizia residenziale pubblica post-emergenza) che ora offre alla vista tutto il suo squallore: casette in muratura lasciate nell’incuria, imprigionate dai rovi e dalle erbacce, danneggiate e depredate a più riprese. E di tempo ce n’è stato per consentire sciacallaggi: è stato rubato tutto quello che poteva avere un valore o che poteva servire a qualcuno: a partire dalle grondaie in rame, dalle caldaie. Erbacce e sterpaglie hanno preso possesso di tutto. Come è potuto succedere, viene da chiedersi? Si sono avvicendate le amministrazioni comunali e di anno in anno il disastro è cresciuto, in barba alla valorizzazione della montagna. Ovviamente in ogni programma elettorale è comparsa puntualmente la citazione delle aree marginali e montane da recuperare a valorizzare, c’è chi in montagna ci ha preso voti, eppure tutto è lì, immobile ed eternamente degradato. Da queste parti alla gente non piace tanto fare polemica plateale: raccontano sì, invitano a vedere con i propri occhi, parlano l’indispensabile. Ed effettivamente da vedere ce n’è. Raccontano che negli anni lo spopolamento c’è stato, che il terremoto del ’97, che ferì in modo particolare queste zone, ha avviato un processo di decadenza, aggravato poi dalle successive emergenze, ultima in ordine di tempo la pandemia. Perchè vivere in montagna è già un atto di fede, se poi i servizi sfumano e i disagi aumentano la fuga è garantita. Appeso davanti all’ingresso dell’ufficio postale di Annifo c’è un bigliettino che invita la gente della zona a collaborare con il Centro sociale della montagna, dando la propria disponibilità. "In passato era più facile fare qualcosa per la comunità locale – spiega Letizia Mattei, segretaria del centro –, ma da quaste parti la popolazione residente non è molta e anche trovare dei volontari non è facile. Il fatto è che le persone più giovani lavorano e quelle anziane a volte sono frenate anche dal fatto di non avere dimestichezza con la telematica. Ormai molte delle attività che una associazione deve fare viaggiano attraverso computer e non sempre un anziano ha voglia di avere a che fare con una ’Pec’...così finiscono per sentirsi tagliati fuori, mentre la cosa migliore sarebbe avere gente di ogni età che collabora. E intanto il nostro territorio è sempre più degradato e abbandonato. Il Centro sociale – prosegue Letizia – si occupa dei territorio di Scopoli, dove io risiedo, ma anche delle zone di Annifo e Verchiano. A suo tempo avevamo modo di organizzare feste, iniziative per giovani e anziani, gite e pranzi sociali che erano momenti aggregativi importanti. Ora è tutto più complicato e il colpo di grazia è arrivato con la pandemia. Anche per questo abbiamo messo degli annunci sul territorio, con cui invitiamo a farsi avanti chiunque abbia voglia di dedicare un po’ di tempo alle attività del Centro sociale e di frequentare la nostra sede, alle ex scuole elementari di Scopoli.
C’è anche da considerare che, essendo il nostro un territorio vasto ma con poca popolazione residente, abbiamo scarsa voce in capitolo, siamo poco ascoltati, non riusciamo a incidere. Quando ci sono le elezioni riceviamo promesse e richieste di voto ma poi la situazione resta quella che è. Per noi non è facile fare gruppo, alla fine tutti e due i terremoti, anche quello di 5 anni fa in Valnerina, hanno avuto effetti negativi sul territorio, con l’aggiunta della pandemia. A Scopoli qualcosa in più si muove, qualche coppia giovane è rimasta nelle case ricostruite ma in altre realtà lo spopolamento è più forte. Recentemente abbiamo avuto un incontro co i sindaci per lo svincolo di Scopoli, che dopo l’attesa sembra si faccia, ma in quella sede si è parlato anche delle condizioni delle altre strade del territorio, ci sono tratti pieni di buche cha hanno bisogno di manutenzione. Come si fa a venire a vivere in montagna se è tutto un disservizio!".