REDAZIONE UMBRIA

Le pale eoliche diventano caso nazionale

Orvieto: sono sette, alte 200 metri collocate tra Orvieto e Bolsena. Ma il progetto scatena polemiche

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Sette pale eoliche alte duecento metri collocate nell’area tra Orvieto e il lago di Bolsena non sono destinate a passare di certo inosservate e infatti stanno diventando un caso nazionale. La possibilità che entro la fine di giugno il ministero della Transizione ecologia possa emettere un primo parere positivo nei confronti di questo progetto presentato dalla società “Rwe Renewables Italia“, cambiando per sempre il panorama di un territorio conosciuto a livello internazionale, sta suscitando una mobilitazione che vede protagonisti alcuni intellettuali di fama come lo storico Ernesto Galli della Loggia che ha affidato ad un editoriale da prima pagina la sua allarmata indignazione. Secondo Galli della Loggia, il progetto in questione minaccia di "Rovinare così uno dei paesaggi più belli dell’Italia centrale e colpendone la vocazione turistica: con un progetto che tra l’altro potrebbe essere tranquillamente spostato in mezzo al mare. È mai possibile, mi chiedo, dovere stare ancora a ripetere queste cose? Da decenni essere costretti a battere e ribattere sempre le stesse cose perché in Italia lo Stato centrale e i suoi politici non sembrano accorgersi mai di nulla, muovendosi spontaneamente per primi in difesa del Paese che governano? Coraggio ministro Cingolani, ci dia l’illusione che con lei le cose vanno diversamente", scrive. Contro le sette gigantesche pale, la cui altezza supererebbe di quattro volte quella della facciata del duomo di Orvieto, stanno affilando le armi comitati ed associazioni. Si preparano mobilitazioni e petizioni; tra i più attivi nel sensibilizzare personalità di primo piano del mondo culturale, giornalistico e politico c’è anche l’ex sindaco di Orvieto Toni Concina il quale ha cominciato da alcuni giorni a tessere la rete di una sua diplomazia riservata e capillare a cui non sarebbe estraneo anche l’interessamento da parte del professor Galli della Loggia il quale promettere di essere solo il primo di una lunga schiera di personaggi mobilitati sul tema.

La battaglia è insomma solo all’inizio e alla probabile bontà tecnica del progetto verrà contrapposta una trincea di appelli pubblici, sottoscrizioni, iniziative ed interventi politici di segno contrario, sempre che nel frattempo il ministro Cingolani non intenda veramente occuparsi del caso, magari prospettando una soluzione diversa per il gigantesco parco eolico.

Cla.Lat.