SOFIA COLETTI
Cronaca

Lella Costa "Tutte le mie donne al Morlacchi"

L’attrice in scena da stasera a domenica con “Se non posso ballare... non è la mia rivoluzione“: cento figure che hanno cambiato il mondo

Lella Costa "Tutte le mie donne al Morlacchi"

"Sarà un’impresa riprendere questo spettacolo, sono un po’ spaventata ma lo amo talmente tanto e sono così felice di tornare a Perugia che spero che il mio entusiasmo sia contagioso". Lella Costa (nelle foto) è pronta per il Morlacchi: stasera alle 20.45, domani alle 18 e domenica alle 17 sarà protagonista assoluta di “Se non posso ballare... non è la mia rivoluzione“, spettacolo che sostituisce “Le nostre anime di notte“ previsto nelle stesse date e orari (i biglietti acquistati restano validi, info e prenotazioni al Botteghino del Tsu, allo 075. 57542222).

"Il mio partner Elia Schilton – spiega l’intensa e raffinata attrice, drammaturga e scrittrice – ha avuto un problema di salute, serio ma non grave. Non era possibile recuperare le tre date e così ho proposto il mio spettacolo precedente. Credo sia un bel regalo anche questo, ovunque è stato accolto con emozione, divertimento, commozione".

Un inno alle donne, vero?

"L’idea nasce da un libro di Serena Dandini, “Il catalogo delle donne valorose”, una trentina di biografie di donne che hanno lasciato il segno nel mondo. E da qui Serena Sinigaglia, regista e coautrice, mi ha lanciato una provocazione: portiamo a teatro cento biografie. Ho accettato subito".

Il risultato?

"Uno spettacolo per me straordinario che rievoca più di cento donne: grandi figure, alcune molto note, altre meno, che hanno segnato la storia e reso il mondo un posto migliore. Vanno da Ipazia a Raffaella Carrà, le abbiamo scelte senza retorica né differenziazione tra cultura alta e bassa".

E come vengono rievocate?

"Per la tranquillità degli spettatori dico che i nomi compaiono sempre. Entrano una dopo l’altra, chiamate con una citazione, un racconto, una canzone, alcune sono un flash, una frase, a volte basta un nome. Dal punto di vista attoriale è una prova straordinaria, come ballare dall’inizio alla fine. E’ una danza attraverso il talento e la bellezza delle donne".

Lo dice anche il titolo...

"E’ una frase meravigliosa di Emma Goldman per la Rivoluzione d’Ottobre in Russia. Aveva già capito tutto, le sue parole indicano la capacità delle donne di rilanciare sempre, di aggiungere sempre un numero in più".

Ma c’è un personaggio che la emoziona di più?

"Non sono in grado di rispondere, non c’è. Magari ci sono quelle che sono stati pezzi di vita ma io mi emoziono per Marilyn Monroe come per Virginia Woolf e per le donne martiri, Ilaria Alpi, Anna Politkovskaja, Giovanna d’Arco".

C’è un criterio nella scelta?

"Solo quello che siano tutte donne che non ci sono più. Mi viene solo il magone a dirlo ma per le repliche di Perugia vorrei aggiungere Michela Murgia. Non credo riuscirò a dire nulla, forse basterà solo il nome. Del resto questo è uno spettacolo continuamente vivente, all’epoca della ripresa post-covid, purtroppo, abbiamo aggiunto in corsa Monica Vitti. E prima ancora Franca Valeri con una fase così ironica che diventa un momento di ricordo collettivo".

E’ uno spettacolo necessario?

"Penso di sì, lo penso da quando lo abbiamo messo in scena. La totale mancanza di retorica e la capacità di raccontare tutte le donne sebza snobismi sono la chiave giusta. Amo moltissimo il finale con un pezzo da “Le memorie di Adriano“ di Marguerite Yourcenar e con una frase strepitosa di Elsa Morante".

E’ stata tante volte al Morlacchi e a Perugia. Qualche ricordo?

"Ne ho uno bellissimo, legato allo spettacolo “Alice“ che ho portato tanti anni fa. Nella meravigliosa pasticceria in centro storico fecero una torta dedicata al mio spettacolo: è stata un’accoglienza speciale, un’idea perfettamente intonata al senso del teatro, che succede qui e adesso".