PERUGIA - Case popolari è pressing dai sindacati. "Una profonda ristrutturazione della legge regionale 23/2003 sull’edilizia residenziale sociale e un tavolo di confronto con la Regione Umbria per garantire un sistema più equo e funzionale". È quanto chiedono le organizzazioni sindacali Sunia Cgil, Sicet Cisl, Uniat Uil e Unione Inquilini Umbria a seguito della proposta di alcune modifiche della norma stessa promossa dall’assessore regionale alle politiche abitative Fabio Barcaioli. I sindacati degli inquilini hanno, infatti, preso una posizione forte verso una riforma "giusta e necessaria" e lo hanno fatto con una conferenza stampa tenuta ieri nella sede della Camera del lavoro di Perugia e a cui sono intervenuti i segretari di Sunia Umbria, Rossano Iannoni; Sunia Perugia, Cristina Piastrelli; Sunia Terni, Matteo Lattanzi; Uniat Umbria, Gianluca Ciambelli; Sicet Umbria, Alessandro Pampanelli; Unione Inquilini Umbria, Aurel Ribac.
Con l’occasione è stata denunciata anche la carenza di alloggi a disposizione. "I sindacati ricordano che in Umbria, per soddisfare l’intera domanda, ci vorrebbero circa 2mila ulteriori alloggi pubblici e che, nonostante ciò, Ater Umbria ha oltre mille appartamenti chiusi e sfitti (dati al 31 dicembre 2023) perché necessitano di manutenzione".