MICHELE NUCCI
Cronaca

L’eolico sugli appennini. Settemila firme contro: "Ma serve un equilibrio"

Comuni e associazioni in Regione con la petizione. "Tutelare il paesaggio". De Luca: "Contemplare gli interessi di tutti. Il caso in mano al Governo".

La riunione ieri mattina della Commissione regionale che si è occupata delle maxi pale eoliche sull’appennino umbro

La riunione ieri mattina della Commissione regionale che si è occupata delle maxi pale eoliche sull’appennino umbro

Saranno sufficienti le 7mila firme raccolte in Umbria per dire "no" alle gigantesche pale eoliche che è previsto vengano installate nella nostra catena appenninica? Ieri mattina i rappresentanti dei cittadini firmatari hanno illustrato in Seconda commissione, presieduta da Letizia Michelini, il documento che chiede di "individuare l’intera fascia dell’Appennino Umbro-marchigiano quale area non idonea alla realizzazione di impianti eolici e in particolare alla realizzazione di impianti eolici di grande e media taglia". Lo hanno fatto al cospetto dei sindaci dei Comuni interessati (Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra, Gualdo Tadino), presidente dell’Anci, rappresentanti tecnici della Provincia di Perugia. Alla riunione ha preso parte anche l’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca il quale, al termine degli interventi dei soggetti invitati (i membri della Commissione si confronteranno sugli esiti dell’audizione nella prossima seduta) ha assicurato che la Giunta “sta facendo quanto possibile per coniugare il raggiungimento degli obiettivi circa l’installazione di potenza nominale degli impianti di energia rinnovabile con gli interessi legittimi, non solo di chi fa impresa, ma rispettando anche un diritto sancito costituzionalmente legato al paesaggio e all’ambiente. Tutto questo – ha spiegato De Luca – è possibile farlo, ma purtroppo ci troviamo ad affrontare queste richieste autorizzative totalmente in capo al Ministero, quindi senza strumenti quali possono essere il piano paesaggistico regionale e quello del programma strategico regionale. Chiederò un incontro con tutti i Parlamentari umbri , in particolare quelli che hanno un ruolo di governo, per chiedere loro massima attenzione da parte del Ministero sulle richieste autorizzative, tenendo conto dei pareri negativi espressi anche da parte degli Enti locali". Il presidente di Anci Umbria, Federico Gori ha detto che "ci sono visioni e teorie diverse, ma la transizione energetica è necessaria. È giusto che la Regioni pratichi l’ascolto, ma non metta nelle condizioni gli amministratori locali di dover gestire percorsi che non competono ai sindaci. L’Umbria è una regione molto variegata ed il paesaggio è un aspetto determinante per molti settori. Serve mettere in atto percorsi non solo deontologici, ma anche economici e per essere competitivi dobbiamo raggiungere gli obiettivi dettati dall’Europa".