L’esordio del Cavaliere. Alla Giostra della Quintana debutta Adalberto Rauco

Aretino di 29 anni, sarà il Fedele del Croce Bianca nella gara della Rivincita "Mi fa piacere che il Rione abbia creduto in me, lotterò per la riconferma".

L’esordio del Cavaliere. Alla Giostra della Quintana debutta Adalberto Rauco

Aretino di 29 anni, sarà il Fedele del Croce Bianca nella gara della Rivincita "Mi fa piacere che il Rione abbia creduto in me, lotterò per la riconferma".

Ventinove anni, aretino, Adalberto Rauco (foto) è il Fedele del Croce Bianca per la Quintana della Rivincita. In base alle Prove ufficiali partirà sesto alla prima tornata. Giovane ma con notevoli le esperienze alle spalle, con una decina di vittorie.

Come nasce l’ avventura nelle Giostre?

"La passione per i cavalli c’è da sempre: a 4 anni ho iniziato a praticare questo bellissimo sport che poi è diventato anche la mia professione. Ho seguito il classico iter di crescita partendo dai pony games, passando dal salto ostacoli e dedicandomi poi, dall’età di 14 anni, alle Giostre Storiche. Da molti anni ho la mia scuderia in provincia di Arezzo dove mi alleno quotidianamente".

Il Master ti ha fatto conoscere a Foligno?

"Ho partecipato al Master dello scorso anno, vincendo la competizione finale. Quell’esperienza è stata fondamentale e mi ha permesso di esordire a Foligno. Se non ci fosse stato non mi sarei fatto notare. Si tratta anche di una realtà importante, più di un ragazzo che lo ha frequentato si è trovato a correre la Quintana".

Come ti trovi a Foligno?

"Mi fa piacere che il Rione Croce Bianca abbia creduto in me. Sono pronto a giocarmela per riconfermarmi nei prossimi anni, il Rione mi ha messo nelle migliori condizioni per fare bene. Ci credo, lavoro e mi impegno e sono pronto a raccogliere i risultati".

Sei il secondo aretino a correre la Quintana di Foligno, senti pressioni nel confrontarti con mostri sacri come Luca Innocenzi?

"Giostrare è quello che mi piace fare, con la consapevolezza che darà il massimo. Non sento pressioni, Innocenzi è il campione da battere ma ognuno fa la sua Giostra".

Alessandro Orfei