Lettera al presidente Mattarella: "Subiamo un’ingiustizia storica"

Gubbio, il sindaco Stirati: ’Poche risorse per un territorio vasto. Stabilire un correttivo economico adeguato’ .

Capire e conoscere dinamiche e problematiche del territorio per adattarne le necessità alle risorse erogate. Questo l’obiettivo della lettera che il sindaco di Gubbio Filippo Stirati ha scritto e indirizzato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei Ministri, ai presidenti di Camera e Senato, ai Parlamentari eletti in Umbria, al ministro per gli affari regionali e le autonomie Calderoli e al ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Musumeci, alla presidente Tesei e ai presidenti di Anci e Ali. "Gubbio e altri Comuni italiani con analoghe caratteristiche – esordisce il primo cittadino – subisce da sempre un’ingiustizia storica. Siamo un Municipio di 31.400 abitanti con una estensione di 525 km quadrati e tale vastità ci colloca tra i Comuni più grandi d’Italia. Questo oggettivo squilibrio fa sì che siamo nella condizione di dover curare, con risorse derivanti esclusivamente dal numero degli abitanti, un territorio ben più esteso di quello di innumerevoli grandi città italiane". Inoltre, come spiegato da Stirati nella conferenza stampa di ieri mattina, la città eugubina si inserisce in un’area interna caratterizzata da una configurazione collinare e montana, connotata da fenomeni di dissesto idrogeologico, oltre che sismica. Questo richiede numerosi interventi, così come i circa 600 km di strade comunali da mantenere, gli ampi spazi di verde pubblico e addirittura 38 cimiteri, anche se molti dei quali non più attivi. Senza considerare l’ampio bagagliaio culturale presente nel territorio, che è sì motivo di orgoglio ma anche fonte di grande responsabilità in termini di cura, di studio e di promozione.

"Alla luce di queste considerazioni – conclude la lettera di Stirati – sottopongo alla Vostra attenzione la necessità di stabilire nei meccanismi che presiedono alla finanza locale un correttivo economico che rappresenti una compensazione per tutti quei Comuni italiani che, in ragione delle dimensioni territoriali, affrontano una sfida impari per le loro reali forze disponibili. Sarebbe una grande occasione per porre fine a una plastica discrasia e a una iniquità palese". Un appello che, se ascoltato, potrebbe segnare un evento di rilevante portata; si auspicherebbe anche, per questo motivo, che l’iniziativa riceva supporto da tutti quei comuni che si rispecchiano nelle problematiche descritte dall’esecutivo eugubino.