
"L’ex Prosperius rinascerà" Ecco il nuovo assetto dell’Istituto clinico tiberino
"Vedremo l’Istituto tornare ai livelli del passato. Nel 2022 siamo riusciti a recuperare un deficit di quasi 1 milione di euro che è ora di solo circa 500mila euro. Attueremo uno sviluppo serio che comprenda la fase sanitaria e quella tecnologica". Parole di Alberto Brugnoni, presidente della “Brugnoni Group Sanità“ e proprietario al 49% della ex Prosperius, divenuta Istituto Clinico Tiberino, che ieri ha illustrato il nuovo assetto societario del centro di riabilitazione umbertidese. In un clima da elezioni amministrative ormai prossime, in cui la sanità è e sarà oggetto di scontro duro, un assist perfetto per la giunta Carizia. Con Brugnoni infatti la presidente della Regione Donatella Tesei, l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, il sindaco Carizia, il direttore regionale della sanità Massimo D’Angelo, l’amministratore delegato dell’Istituto Clinico Tiberino, Alessio Brugnoni, esponenti del centro destra come il senatore Franco Zaffini, Marco Squarta, Eleonora Pace, Manuela Puletti. L’istituto ha visto nei mesi scorsi il privato passare dal 51% al 49%; il pubblico ha la maggioranza assoluta delle azioni con il 40% di proprietà della Usl Umbria 1, l’11% del Comune e il 49% alla società di Brugnoni. L’assessore Coletto è soddisfatto: "L’azienda riparte. Lavoriamo con un socio privato molto attivo che garantirà più prestazioni dentro e fuori dell’Umbria e insieme ad una forte presenza sul mercato". Il rilancio dell’Istituto avverrà anche sul piano tecnologico. "Abbiamo trovato apparecchiature vecchie di dieci anni – dice l’ad Brugnoni – e abbiamo in programma l’acquisizione di nuove tecnologie. Condividiamo sindacati tutte le strategie sul tavolo e una profonda sinergia profonda con la Regione per l’abbattimento delle liste di attesa".
Pa.Ip.