STEFANO CINAGLIA
Cronaca

L’ex sindaco Raffaelli su Micropolis: "Serve intesa coi grandi produttori"

TERNI Paolo Raffaelli, ex sindaco di Terni che vent’anni fa affrontò la questione energetica dell’allora TKAst con l’idea della centrale...

TERNI Paolo Raffaelli, ex sindaco di Terni che vent’anni fa affrontò la questione energetica dell’allora TKAst con l’idea della centrale elettrica, è intervenuto su Micropolis, mensile umbro in abbinamento a Il Manifesto, con un articolo che, nello scorso novembre, riprendeva il tema, oggi più attuale che mai. "Il tema è grave e urgente – si legge – perché il differenziale di costo del kilowattora tra le industrie energivore italiane e quelle della concorrenza europea e internazionale è obiettivamente insostenibile in termini di competitività, e non a caso il gruppo Arvedi, fin dai suoi primi passi a Terni, ha cercato di trovare una via di intesa con Enel, attraverso la mediazione del Governo, per una fornitura di energia elettrica a prezzi più contenuti, trovando sempre le porte sbarrate(...) L’accordo di programma per Arvedi-Ast è una scatola vuota in quanto viene a mancare l’unica cosa che serve, cioè un percorso, accompagnato dal Governo, che consenta, attraverso una intesa di portata nazionale con i grandi produttori e distributori pubblici di energia, Enel, Eni, Snam, di superare una situazione paradossale in virtù della quale le imprese energetiche accumulano enormi profitti e le imprese energivore rischiano di finire fuori mercato. Il problema è che una impostazione del genere richiederebbe un ruolo attivo dell’Esecutivo in termini di politiche industriali e di piani a sostegno delle industrie strategiche nazionali; che è appunto quel che questo Governo non sa o non vuol fare". Raffaelli dà anche un’altra soluzione: "Se invece di guardare solo all’idroelettrico della centrale di Galleto si cominciasse a guardare anche a Gallese, nel viterbese, a un passo dal confine con l’Umbria, dove c’è la centrale di spinta della Snam per l’Italia centrale del metanodotto-idrogenodotto internazionale SoutH2, pensando ai suoi possibili collegamenti infrastrutturali con il sistema industriale ternano e umbro, dall’idrogenodotto, inutilizzato ma riattivabile, che tutt’ora collega Nera Montoro a Terni e al progetto di metanodotto “Hydrogen-ready” da Gallese a Foligno, per il quale esistono studio di fattibilità e d’impatto ambientale, progetto definitivo e progettazione esecutiva"