TERNI Paolo Raffaelli, ex sindaco di Terni che vent’anni fa affrontò la questione energetica dell’allora TKAst con l’idea della centrale elettrica, è intervenuto su Micropolis, mensile umbro in abbinamento a Il Manifesto, con un articolo che, nello scorso novembre, riprendeva il tema, oggi più attuale che mai. "Il tema è grave e urgente – si legge – perché il differenziale di costo del kilowattora tra le industrie energivore italiane e quelle della concorrenza europea e internazionale è obiettivamente insostenibile in termini di competitività, e non a caso il gruppo Arvedi, fin dai suoi primi passi a Terni, ha cercato di trovare una via di intesa con Enel, attraverso la mediazione del Governo, per una fornitura di energia elettrica a prezzi più contenuti, trovando sempre le porte sbarrate(...) L’accordo di programma per Arvedi-Ast è una scatola vuota in quanto viene a mancare l’unica cosa che serve, cioè un percorso, accompagnato dal Governo, che consenta, attraverso una intesa di portata nazionale con i grandi produttori e distributori pubblici di energia, Enel, Eni, Snam, di superare una situazione paradossale in virtù della quale le imprese energetiche accumulano enormi profitti e le imprese energivore rischiano di finire fuori mercato. Il problema è che una impostazione del genere richiederebbe un ruolo attivo dell’Esecutivo in termini di politiche industriali e di piani a sostegno delle industrie strategiche nazionali; che è appunto quel che questo Governo non sa o non vuol fare". Raffaelli dà anche un’altra soluzione: "Se invece di guardare solo all’idroelettrico della centrale di Galleto si cominciasse a guardare anche a Gallese, nel viterbese, a un passo dal confine con l’Umbria, dove c’è la centrale di spinta della Snam per l’Italia centrale del metanodotto-idrogenodotto internazionale SoutH2, pensando ai suoi possibili collegamenti infrastrutturali con il sistema industriale ternano e umbro, dall’idrogenodotto, inutilizzato ma riattivabile, che tutt’ora collega Nera Montoro a Terni e al progetto di metanodotto “Hydrogen-ready” da Gallese a Foligno, per il quale esistono studio di fattibilità e d’impatto ambientale, progetto definitivo e progettazione esecutiva"
CronacaL’ex sindaco Raffaelli su Micropolis: "Serve intesa coi grandi produttori"