
Un'aula del liceo classico Mariotti
Perugia, 27 aprile 2021 - Famiglie in rivolta. Sono quelle delle 4 classi dell’indirizzo musicale del liceo classico Mariotti (sezione M). Hanno raccolto 116 firme e inviato una lettera alla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Antonella Iunti "per verificare la legittimità delle decisioni prese dalla preside del Mariotti nel corso dell’intero anno scolastico privando di fatto gli alunni e le alunne della sezione musicale di quelle che sono le attività fondamentali ovvero delle lezioni di primo e secondo strumento".
«Nel momento in cui in tutte le scuole secondarie d’Italia in zona gialla inizia un periodo di pseudo-normalità (con la ripresa delle lezioni in presenza al 70%) agli studenti e alle studentesse della sezione musicale viene comunicato dalla dirigenza che le lezioni di strumento individuale continueranno a svolgersi esclusivamente a distanza. Abbiamo iscritto i nostri figli al Liceo musicale Mariotti perché potessero assecondare le proprie passioni e coltivare il proprio talento – riferisce Antonella Valoroso, docente impegnata da mesi con i comitati di Priorità alla Scuola, nonché una dei 116 genitori firmatari della lettera di protesta inviata alla Iunti – e ci rendiamo conto che l’anno che sta per concludersi è stato un anno difficilissimo per tutti i docenti e i dirigenti, ma i nostri figli hanno pagato un prezzo davvero troppo alto. Negli altri Musicali dell’Umbria, per non parlare delle altre regioni d’Italia, le lezioni individuali di strumento non si sono mai interrotte perché il diritto allo studio dei ragazzi è stato tutelato. I nostri figli, invece, sono stati penalizzati pesantemente: le lezioni individuali di strumento in presenza si sono interrotte a metà ottobre, quando i ragazzi del primo anno non avevano neanche iniziato il secondo strumento. Come mai questa decisione? Possiamo sapere i motivi che inducono la preside a fare questa scelta?".
«Eppure – proseguono i genitori – le circolari ministeriali erano state chiare: nei licei musicali e coreutici per le discipline di indirizzo, la danza e la musica, dovevano essere garantite le lezioni in presenza". Le famiglie riferiscono di aver manifestato in più occasioni il disagio dei propri figli alla dirigente scolastica Boccuto senza tuttavia ottenere alcun risultato. "Dopo sei mesi di lezioni online - continua Valoroso - la speranza di tutti e tutte era che almeno in questa ultima parte dell’anno scolastico si potesse tornare (in molti casi iniziare) a suonare davvero ma l’ultima circolare della dirigente è stata categorica: “Si ribadisce che le lezioni pomeridiane di Strumento si svolgeranno tutte a distanza”, ha scritto la professoressa Boccuto".
Così, è iniziata a balenare l’idea di una protesta formale. A facilitare la mobilitazione dei genitori una chat di gruppo, oggi molto in voga tra le famiglie e anche nei condomini. "Abbiamo quindi deciso di rivolgere la nostra protesta e le nostre richieste direttamente alla dottoressa Antonella Iunti – riferisce ancora la portavoce –. Alla direttrice dell’Usr abbiamo chiesto di intervenire personalmente perché ai nostri figli possa essere garantito non solo il diritto allo studio ma anche il diritto di coltivare i propri talenti e le proprie passioni all’interno della scuola pubblica italiana". Ora dunque la palla passa alla Iunti. Spetterà a lei risolvere il caso e capire chi ha ragione.