Un incendio nella cinquecentesca Chiesa del Santissimo Crocifisso, poco fuori dalle mura della città, ha provocato nel pomeriggio di ieri comprensibili momenti di paura. Il caso ha voluto che ci fossero ancora i fedeli in chiesa, per un rito funebre che stava volgendo al termine: era il terzo che il parroco Don Marcello aveva officiato nel corso della giornata. Pochi minuti prima dell’aspersione della bara con acqua santa e incenso, si avvertono nei locali retrostanti l’altare alcune esplosioni. Il tempo di accorrere nella piccola stanza attigua alla sagrestia e il parroco e il suo accolito si accorgono delle fiamme. Provengono dal contenitore per la raccolta dell’indifferenziato e avvolgono in poco tempo il mobile attiguo, la parete e tre quadri, uno dei quali relativo ai monaci olivetani, cui era stato affidato il tempio nel 1666, e al loro fondatore. Arrivano i vigili del fuoco con autobotte: l’incendio è contenuto e presto domato, ma il fumo avvolge le stanze e anche l’ampia chiesa tanto da rendere necessaria l’uscita dei fedeli e, di conseguenza, della bara. A scatenare l’incendio sono stati i carboni utilizzati per l’incenso durante il funerale che si era tenuto nella tarda mattinata e non ancora completamente spenti: solo la presenza dei fedeli e del parroco per l’altra cerimonia funebre ha evitato, dunque, che l’incendio potesse avere conseguenze ben peggiori. Tanto più che la chiesa del Santissimo Crocifisso è stata rinnovata, appena alcuni mesi fa. L’adorazione eucaristica, prevista nella serata per pregare per la pace, è stata riprogrammata nella vicina chiesa del Broglino.
Susi Felceti