SILVIA ANGELICI
Cronaca

L’incubo di Laura, malata di sclerosi: "Ora è la mancanza di assistenza"

La Santi ha lanciato un messaggio sui social: "Amici, aiutatemi a non mollare. Ho bisogno di una badante"

Laura Santi con il marito Stefano Massoli stanno combattendo una lunga battaglia legale per la. legge sul fine vita

Laura Santi con il marito Stefano Massoli stanno combattendo una lunga battaglia legale per la. legge sul fine vita

"Amici perugini, tutti quanti, abbiamo urgente bisogno di aiuto. Vi prego stavolta, aiutatemi a non mollare. Fate girare il più possibile." Ha bisogno di una persona che l’assista Laura Santi, la giornalista perugina affetta da sclerosi multipla, attivista dell’associazione Luca Coscioni con cui ha lanciato la petizione popolare per arrivare ad una legge regionale sul fine vita.

Intanto Laura ribadisce: "Il non riuscire a trovare una badante si sta trasformando nel peggiore degli incubi. Un manrovescio improvviso della sorte". Tanto da arrivare a scrivere un appello sui social. Si legge infatti sulla sua bacheca Facebook: "Cercasi assistente personale per una donna di 50 anni in sedia a rotelle con sclerosi multipla grave, non allettata. Mentalmente attiva e lucida, con qualche residuo motorio ma del tutto non autosufficiente. "Io voglio vivere ma così è impossibile – spiega dopo che ha dovuto lasciare la donna impegnata nella sua assistenza - . Io e mio marito Stefano siamo rientrati nel peggiore degli incubi, questa non è vita. Mi batto non solo per il fine vita, ma perché ancora vorrei vivere. Noi fragili abbiamo il diritto a essere assistiti. Per me il numero uno dei sostegni vitali indicati anche nella sentenza Cappato è l’assistenza. Senza io muoio".

La giornalista perugina ha sottolineato che per patologie complesse e gravi come la sua mancano figure professionalmente dedicate all’assistenza domiciliare. "Non c’è una banca dati - ha aggiunto -, non un filtro delle istituzioni, nessuna tutela per noi disabili. La ricerca è meramente privatistica. Devi entrare nella cosiddetta giungla del badantato. Metti un annuncio su Facebook, vedi tante persone alle quali, se trovi quella giusta, devi insegnare attività complesse, nel mio caso anche sanitarie. Senza l’assistenza letteralmente non vado avanti. Io voglio vivere ma voglio essere messa nelle condizioni di farlo con dignità".

Anche noi de La Nazione proviamo a dare una mano a Laura Santi aiutandola a diffondere il suo appello. Chi è interessata e pensa di essere in grado di fornire questo genere di assistenza può inviare candidature e cv: a [email protected]

S.A.