DANIELE MINNI
Cronaca

L’intrigo dei palazzi della Posterna. Udienza rinviata a gennaio 2026

Si fa attendere ancora la decisione sul risarcimento danni chiesto dai proprietari degli appartamenti

I palazzi della Posterna al centro di un doppio contenzioso che coinvolge Comune, società costruttrice e proprietari delle abitazioni

I palazzi della Posterna al centro di un doppio contenzioso che coinvolge Comune, società costruttrice e proprietari delle abitazioni

La sentenza sulla richiesta di risarcimento danni al Comune e al costruttore “Madonna delle grazie“ sembrava potesse già arrivare in estate ed invece i proprietari degli appartamenti del palazzi della Posterna dovranno rimanere con il fiato sospeso almeno fino alla primavera del 2026. L’ultima udienza per le conclusioni era fissataieri, ma è stata rinviata al 14 gennaio 2026 proprio nel giorno del patrono. "Spoleto tremerà, ma non crollerà" diceva San Ponziano ed è proprio quello che sperano i circa trenta proprietari degli appartamenti di quei due palazzi su cui, come noto, pende un’ordinanza di demolizione, emessa circa sei anni fa dalla Procura della Corte d’Appello di Firenze, che però ha invitato il Comune di Spoleto ad individuare una soluzione alternativa anche nell’interesse proprio di quelle persone che hanno acquistato gli immobili costruiti con regolare licenza edilizia, rilasciata dall’ente pubblico. Ed è proprio questo uno dei motivi che hanno portato gli stessi condomini ad avviare un’azione legale contro il Comune e il costruttore, chiedendo un risarcimento danni di oltre 10 milioni di euro. Ma non sono gli unici ad aver citato il Comune perché la stessa “Madonna delle grazie“, sempre a proposito di quella licenza edilizia, chiede a sua volta un risarcimento milionario. Le cause civili che vedono coinvolto il Comune di Spoleto quindi sono due e anche per la seconda si sono allungati i tempi, a causa del decesso di una delle persone coinvolte. Questa situazione involontariamente favorisce il Comune , che ha ancora tempo per individuare una soluzione per sanare l’abuso come indicato anche dalla Procura della Corte d’Appello. L’obiettivo del Comune è stato sempre quello di chiudere a "saldo zero", ovvero sanare e ritirare le cause risarcitorie. Lo stesso sindaco Andrea Sisti anche di recente in consiglio comunale aveva dichiarato più volte di essere vicini ad una soluzione ed aveva fatto riferimento alla legge “Salva Milano“ che però dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno riguardato il capoluogo lombardo si è arenata in Senato. In attesa di capire quali saranno gli sviluppi futuri, i condomini quasi per assurdo continuano regolarmente a pagare le imposte municipali di Tari e Imu per gli appartamenti di un palazzo per cui lo stesso Comune ha rilasciato l’agibilità, è regolarmente accatastato, ma rimane comunque da demolire perché abusivo.

D. M.