ROBERTO
Cronaca

Lo scomodo fardello di Monteluce

Borgioni Facciamo un gioco. Sulla carta d’identità va segnato il quartiere e non il comune di nascita: decine di migliaia di...

Borgioni

Facciamo un gioco. Sulla carta d’identità va segnato il quartiere e non il comune di nascita: decine di migliaia di perugini vedrebbero specificato nel documento Monteluce e non solo Perugia. Perché è a Monteluce, nell’antico Policlinico austero, magari scomodo ma rassicurante, che nasceva il futuro di Perugia. Lì venivano alla luce ogni anno migliaia di bambini, che poi sarebbero passati dalla pediatria e ancora, una volta adulti e in caso di necessità, dagli altri reparti dell’ospedale. Monteluce era una certezza, una piccola fortezza della salute e della ricerca, quasi un mondo a parte che faceva battere il cuore di Perugia. Poi è arrivato l’inevitabile trasloco nel più moderno e funzionale Santa Maria della Misericordia, con i suoi corridoi asettici, freddi e tutti uguali. E di quella Monteluce cosa è rimasto? Una piazza abbastanza tetra e spoglia, qualche rudere, tante recinzioni e una specie di vuoto pneumatico. Che poi è quello che nota chi si ferma al semaforo davanti alla chiesa: sullo sfondo la vecchia palazzina di Medicina generale, senza più finestre né vita. Dicono che diventerà il nuovo centro salute di Perugia Nord, al posto di quell’altro rudere che è l’ex dispensario di via XIV Settembre. Sarebbe già un passo avanti. Ma Monteluce e il suo vecchio ospedale, nel quale ogni giorno circolavano 15mila persone, è ormai da trent’anni una scomoda eredità gestita più come un fardello che una ricchezza. Senza rifare la contorta storia finanziaria e immobiliare dell’area, va detto che l’occasione è stata ormai sprecata, nonostante la buona volontà di pochi commercianti che hanno traghettato il deserto, la presenza di una manciata di uffici comunali e il trasloco della clinica di Porta Sole. I sottopassi ridotti a discariche e rifugi per chi vuole nascondersi, il parcheggio in superficie abbandonato, l’area verso via del Giochetto rimasta senza arte né parte bastano e avanzano. Non serve più fare processi né cercare colpevoli, ma resta l’amarezza per un vecchio e fidato amico che – a dirla tutta – è stato tradito.