REDAZIONE UMBRIA

Lo stadio è in abbandono. I proprietari non ci sono più. Il Comune ora ha due opzioni

Umbertide, l’amministrazione può espopriare l’impianto o riqualificarlo. Oppure si può procedere alla liquidazione giudiziale del “Città di Torino“.

Lo stadio è in abbandono. I proprietari non ci sono più. Il Comune ora ha due opzioni

Uno stadio glorioso dove generazioni di umbertidesi hanno giocato a calcio, abbandonato da cinque anni e preda delle erbacce. Ancora proprietaria la Tiberis Srl, che però non esiste più da quasi mezzo secolo pur non essendo dichiarata estinta (lo sarà il 31 dicembre 2023). Da qui una serie di problemi giuridici circa l’effettiva titolarità (e responsabilità) che hanno portato all’abbandono della struttura. Il Comune disponibile a prendere possesso dell’impianto ha dinanzi due opzioni: l’esproprio, iter già peraltro iniziato e per il quale è stato presentato anche un progetto da 140mila euro per la riqualificazione dell’impianto, oppure la liquidazione giudiziale, meno onerosa per il Comune. Del Città di Torino si e tornati a parlare dopo una interrogazione del Pd, che con il consigliere Spartaco Montanucci ha chiesto conto al Comune dello stallo.

"Una società che non fa bilanci da 50 anni – ha detto il sindaco Luca Carizia – non è cancellata se non c’è un atto alla Camera di commercio. Abbiamo pensato al regime dell’esproprio ma non sono stati tempi facili a causa di due anni di Covid e poi c’è stato il terremoto. Quindi, siamo quasi arrivati alla scadenza naturale della società quest’anno".

"Il nodo principale è la successione, – ha aggiunto Carizia – perché all’articolo 24 dello statuto della Tiberis Srl si specifica che al momento del termine della società la struttura "venga devoluta a opere di pubblica utilità di natura sportiva, ma non viene specificato apertamente la donazione al Comune. Stiamo approfondendo se lo stadio debba finire al Comune o al Demanio, per cui alla fine vedremo se conviene procedere con l’esproprio o con la liquidazione giudiziale". Il Comune vuole comunque diventare proprietario dello stadio: "La nostra volontà assoluta è la titolarità del Città di Torino, viste anche le richieste delle società sportive, ma sempre nel rispetto della normativa che risulta complicata. Se dovessero dirci che la strada è quella della liquidazione giudiziale, la soluzione è abbastanza diretta. In caso contrario bisognerà riprendere l’iter dell’esproprio e saremo chiamati a integrare il progetto di ristrutturazione che avevamo a suo tempo presentato". Appuntamento quindi al gennaio 2024.

Pa.Ip.