Alessandra Galea questa mattina sarà davanti al gip di Ancona per l’udienza di convalida del fermo, firmato dal pm Daniele Paci, per l’omicidio del compagno, Fausto Baldoni. Alessandra, residente a Bettona, è accusata di aver ucciso l’uomo a colpi di lampada, presumibilmente al culmine di una lite, l’ennesima secondo alcune testimonianze, nella abitazione dove convivevano a Fabriano. Si sospetta che il movente possa essere quello economico.
A scoprire il corpo dell’agente di commercio per una ditta di spedizioni, erano stati i vigili del fuoco, sabato sera, entrati in casa usando il mazzo di chiave dei fratelli, arrivati nel pomeriggio a Fabriano da Scheggia e Pascelupo, dove Fausto era atteso per un pranzo in famiglia. Pranzo a cui non si è presentato, senza aver avvisato. Non rispondeva neanche alle telefonate dei fratelli, che si sono subito insospettiti – secondo quanto hanno raccontato – per la sorte del congiunto, a causa proprio degli squilibri di Alessandra, di cui in più occasioni avrebbe dato dimostrazione, rifiutando però di farsi aiutare. Tanto che, per questo motivo, i fratelli avevano chiuso ogni rapporto con la compagna di Fausto, al punto di non invitarla a quel pranzo.
Alle 13, presumibilmente, proprio quando si sarebbe dovuto presentare alla porta di casa della sorella Rita, a Scheggia e Pascelupo, Fausto era già morto. Alessandra Galea non era presente all’arrivo dei familiari del compagno e dei vigili del fuoco, sarebbe stata rintracciata successivamente nei pressi dell’abitazione dai carabinieri, che hanno poi eseguito il fermo.
Secondo il racconto dei fratelli, Rita e Terenzio, Fausto aveva fatto sparire di casa tutti i coltelli, temeva che Alessandra lo volesse avvelenare e, spesso e volentieri, viveva chiuso in una delle stanze di casa. Circostanze che il legale che la difende – l’avvocato Franco Libori –, smentisce: la sua assistita non ha alle spalle denunce per violenza, non è una persona pericolosa, né in cura o protagonista di episodi che avrebbero potuto indirizzare verso la necessità di essere assistita.
Oggi, oltre all’udienza di convalida per la sospettata, è previsto l’inizio dell’autopsia sul corpo di Baldoni, accertamento necessario per collocare la morte nel tempo e per accertarne le cause. La ricognizione esterna avrebbe confermato la presenza di più colpi alla testa e di una frattura al cranio. La donna, come ha detto il suo legale, ha sostenuto di essersi difesa da un’aggressione da parte del compagno e di non aver avuto l’intenzione di uccidere, ma solo di proteggersi. Non si esclude che possa essere avanzata anche una richiesta di perizia psichiatrica per chiarire le condizioni di salute di Alessandra Galea.