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Valerio Menenti potrebbe ottenere l’affidamento in prova a tre anni dalla scadenza della condanna. nell’omicidio Polizzi
Valerio Menenti potrebbe ottenere l’affidamento in prova a tre anni dalla scadenza della condanna in via definitiva, a 16 anni e mezzo, per il concorso morale e materiale nell’omicidio di Alessandro Polizzi, avvenuto il 26 marzo 2013 a Perugia. Omicidio per il quale è stato condannato all’ergastolo, il padre del tatuatore, Riccardo. Padre che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori e accertato dalla condanna definitiva, ha ucciso Alessandro, sorprendendolo mentre dormiva nell’appartamento di via Ricci con la fidanzata Julia, ferita ma sopravvissuta a quella che è stata ricostruita come una spedizione punitiva di Menenti nei confronti del rivale del figlio.
Valerio già da qualche tempo gode della semilibertà. Durante il giorno esce dal carcere di Terni per svolgere attività lavorativa e poi rientra per la notte. Tramite la sua legale, l’avvocato Angela Carlino, ha presentato istanza per chiedere di essere ammesso all’affidamento in prova che gli consentirebbe di trascorrere il residuo di pena in un regime meno restrittivo dell’attuale.
Il giovane Menenti è tornato in carcere nel luglio del 2020, quando la sentenza di condanna è diventata definitiva. Arrestato nel 2013, era uscito dal carcere in attesa della Corte di cassazione per decorrenza dei termini della misura cautelare. Ora attende questa ulteriore decisione del tribunale, sulla quale pesa anche il risarcimento delle parti civili che si sono costituite durante il procedimento, ovvero i familiari di Alessandro e l’allora fidanzata Julia Tosti.
Alessandro Polizzi viene ucciso la notte tra il 25 e il 26 marzo del 2013 nella casa in cui viveva a Perugia con Julia Tosti. Per la vicenda vengono indagati Riccardo e Valerio Menenti. In primo grado, il padre viene condannato all’ergastolo mentre al figlio, accusato di concorso in omicidio, viene inflitta una pena di 27 anni. In secondo grado, i giudici di Perugia confermano l’ergastolo per Riccardo e riducono la pena per Valerio a 18 anni assolvendolo dall’accusa di tentato omicidio per Julia.
Il processo arriva in Cassazione nel 2018: i supremi giudici annullano la sentenza di secondo grado e rinviano a Firenze. Un anno e mezzo dopo il verdetto dell’appello bis: ergastolo per Riccardo Menenti con isolamento diurno per 18 mesi e 16 anni e mezzo per il figlio Valerio, assolto dall’accusa di maltrattamenti nei confronti di Julia. Sia padre che figlio nel frattempo erano tornati in libertà, ma Riccardo torna in carcere su un nuovo provvedimento della Corte d’appello di Firenze. Si arriva quindi al luglio 2020, quando la Cassazione conferma la sentenza del giudici del capoluogo toscano.