Lotta tra vita e morte. Operato, è gravissimo l’imprenditore aggredito col machete

Arrestato per tentato omicidio l’assalitore, che si è costituito. Dissapori lavorativi alla base del terribile ferimento alla testa.

Vengono definite gravissime le condizioni di Luca Bruschini, l’imprenditore 40enne aggredito nella serata di venerdì a colpi di machete all’esterno della sua ditta di vernici, a conduzione familiare, in zona Polymer. E’ stato operato d’urgenza nella notte all’ospedale ‘Santa Maria’ . Ha riportato profonde ferite alla testa e le sue condizioni vengono, come detto, considerate molto gravi. Resta ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione del nosocomio cittadino. È stato invece fermato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio un 47enne originario di Cuba, cittadino italiano residente a Terni, collaboratore saltuario dlella ditta. L’uomo si è costituito poco dopo il fatto al comando provinciale dei carabinieri. E’ stato lungamente interrogato dagli inquirenti e quindi condotto nel carcere di Sabbione. L’arma usata per il terribile ferimento non è stata ritrovata, a parte il fodero. Ci sarebbero dissapori personali e lavorativi alla base dell’agguato che il 47enne ha confessato. È accusato non solo di tentato omicidio ma anche di porto di armi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo intorno alle 20 si è appostato all’esterno dell’attività, nella penombra, per poi colpire per almeno tre volte alla testa l’imprenditore appena uscito dal lavoro, usando un lungo coltello (una sorta di machete che come detto non è stato recuperati), ferendolo anche alle mani e alle braccia; lesioni quest’ultime chiaramente di tipo difensivo. Poi è fuggito, mentre l’aggredito, residente a Spoleto, è stato soccorso dal 118 e condotto d’urgenza in ospedale. Momento concitati, quelli dell’aggressione, con clienti e passanti che si sarebbero rifugiati nelle altre attività della zona.

Dei presunti dissapori l’uomo ha parlato in sede di interrogatorio, alla presenza del magistrato, ma si tratta di elementi che restano al vaglio degli inquirenti. L’avvocato difensore del fermato, Andrea Petrucci, spiega che il suo assistito in sede di interrogatorio "ha ammesso tutto pur apparendo molto confuso e scosso". Il legale ha detto anche che il 47enne "ha spiegato di essere stato in cura presso uno psichiatra fino alla metà del 2023".

Ste.Cin.