Il Love Festival chiude l’anno del decennale con un evento speciale dedicato al cineturismo. E lo fa con il “Winter Love Film Festival“ che dopo il successo dell’edizione estiva arriva a Perugia sabato 7 dicembre nella sede della Fondazione Perugia: alle 17.30 sarà così presentato in anteprima a Palazzo Graziani il nuovo libro di Daniele Corvi e Fabio Melelli (nella foto con il regista Carlo Alberto Biazzi), “Le Fondazioni Film Commission. Tra ruolo istituzionale e cineturismo” edito da Morlacchi e realizzato grazie al contributo del Ministero della cultura. I due autori hanno condotto uno studio sul rapporto tra Film Commission e cineturismo, analizzando tutte le 20 Film Commission a livello tecnico-cinematografico.
L’incontro sarà condotto dal regista Alessandro Boschi ed è realizzato in collaborazione con l’associazione dei Mestieri del Cinema Umbri. Prima della presentazione, alle 16.30, ci sarà la proiezione del documentario girato in Umbria “Amori” di Gabriele Anastasio e Stefano Ceccarelli, per ribadire il tema portante della manifestazione, l’amore, ma anche il legame con il territorio. Il libro, che fa il suo debutto a Perugia, città dei due autori, è scritto a quattro mani da due personalità molto conosciute e apprezzate nel mondo del cinema. Daniele Corvi è il direttore artistico del Love Festival, esperto di diritto, produttore, Melelli è scrittore e critico cinematografico di fama nazionale, di recente nominato dal ministro Giuli tra i 15 esperti della Commissione Cinema. "La nostra indagine – racconta Corvi – ha analizzato da più punti di vista tutte le film commission italiane con particolare attenzione a quelle con la veste giuridica di fondazione. Sono felice che al Winter Love Film Festival inizierà il tour di presentazioni di questo libro, che spero sia di aiuto per far comprendere meglio cosa siano effettivamente le fondazioni film commission".
"Ritengo che il cineturismo, ovvero il turismo indotto dalla popolarità di film e serie, possa costituire un’importante risorsa economica per il nostro paese, così fortemente legato all’immaginario cinematografico – aggiunge Melelli –. Credo sia importante prendere esempio dalle migliori pratiche internazionali, affinché le stesse film commission possano sempre più diventare degli organismi pienamente operativi sul territorio di appartenenza, anche nella direzione di rendere i luoghi il più possibile attrattivi per le produzioni del campo audiovisivo".
S.C.