L’uccisione di Marielle a Pistrino. Aperto il processo a Cristian Francu

Il 51enne accusato di omicidio volontario e violenza sessuale nei confronti della vicina. Rischia l’ergastolo

L’uccisione di Marielle a Pistrino. Aperto il processo a Cristian Francu

La casa di Pistrino in cui fu trovato il corpo senza vita di Marielle Soethe

Si è aperto ieri in tribunale a Perugia il processo a carico di Cristian Francu, il 51enne di origine rumena accusato dell’omicidio di Marielle Soethe, la donna tedesca, ma da anni residente a Pistrino, il cui corpo era stato trovato senza vita nella casa in via Sfrilli. Era il primo dicembre del 2022. Un anno fa, per quel terribile omicidio, venne arrestato dopo lunghe indagini condotte dai carabinieri anche con il supporto dei Ris, il vicino di casa, Francu, che adesso rischia l’ergastolo e deve rispondere di omicidio volontario e violenza sessuale con l’aggravante della crudeltà. La legale, l’avvocato Donatella Donati, all’uscita del tribunale ribadisce il fatto che il suo assistito si è sempre professato innocente: "Cercheremo di dimostrarlo durante il processo", ha aggiunto. Attualmente l’uomo, è detenuto nel carcere di Terni. La corte d’assise ha accolto la richiesta della difesa di valutare la compatibilità della detenzione in carcere con le condizioni di salute di Francu, diabetico grave.

"Non entravo in quella casa da molti mesi", ha più volte ribadito l’imputato che ha confermato di conoscere Marielle da tempo, da quando era in vita il suo compagno, per il quale lo stesso Francu aveva effettuato lavori domestici. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Paolo Abbritti, che ha coordinato l’inchiesta, Francu la sera dell’omicidio aveva prima violentato Marielle Soethe per poi ucciderla brutalmente con calci e pugni, anche sul volto. Così proverebbero secondo la Procura una serie di riscontri compresi quelli del Dna, ritrovati sulla vittima dai carabinieri del Ris. Le indagini degli inquirenti si sono avvalse anche dell’analisi dei movimenti di Francu la sera dell’omicidio, effettuata attraverso i dati del telefono cellulare e del contapassi, avvalendosi poi delle testimonianze di alcune amiche della vittima che hanno chiarito alcuni elementi circa il rapporto tra l’uomo e la donna. L’imputato sarà giudicato dalla Corte d’Assise composta dai giudici Carla Giangamboni e Marco Verola, e da sei giudici popolari. Sono 47 i testimoni dell’accusa ammessi al processo che però si svolgerà senza parti civili: nessun parente per Marielle Soethe, sepolta nel cimitero di Citerna. Marielle, 70 anni, conosceva bene l’imputato, suo vicino di casa: con la moglie dell’uomo svolgeva compravendita online di capi d’abbigliamento. Il fatto che vittima e omicida si conoscessero era emerso sin da subito: la donna ha infatti aperto le porte al suo assassino che l’ha poi violentata e uccisa. Prossima udienza del processo in programma il 28 ottobre.