REDAZIONE UMBRIA

Lumachella presidio Slow Food? "È già inserita nell’Arca del Gusto"

Orvieto, la battaglia dello chef Stopponi per il pane tipico

Ha suscitato interesse e approvazione la proposta di inserire la classica lumachella orvietana tra i presìdi di Slow Foof, lanciata da Mauro Stopponi de ristorante "I Sette consoli". Molti i commenti entusiastici per questa proposta che "potrebbe dare anche un impulso alla gastronomia orvietana" come ha sottolineato Stopponi, oltre che contribuire alla notorietà di quello che è l’unico cibo tipico ed esclusivo della città. La doccia fredda viene però da Federico Varazi, membro del comitato esecutivo di Slow Food Umbria.

"La lumachella è già inserita nell’Arca del Gusto come progetto di tutela dei prodotti tipici. Non può essere un presìdio in quanto prodotto trasformato" spiega Varazi. Secondo Stopponi però "nei presìdi italiani ce ne sono parecchi di prodotti lavorati; almeno da quello che risulta dal sito ufficiale Slow Food". Fatto sta che la discussione sta accendendo i fari sul modo migliore per promuovere questo amatissimo pane condito a forma di panino. Ma quale è esattamente la differenza tra presidio e Arca del Gusto? Mentre l’Arca del Gusto è un catalogo di prodotti, la caratteristica fondamentale dei presìdi è il rapporto con i produttori e la realizzazione di iniziative concrete che li supportino. Avviare un presidio significa visitare le loro aziende, per riuscire a mettere in campo iniziative di valorizzazione. Secondo Slow Food, la lumachella rischia di scomparire: "Oggi le lumachelle sono acquistabili in alcuni forni e panetterie locali. Questo prodotto rischia di scomparire".