Netto aumento in Umbria della produzione di vino e mosto, dopo la caduta dello scorso anno. Nel 2024, infatti, la produzione nella regione è cresciuta del 30%, salendo a 365mila ettolitri rispetto ai 273mila quintali del 2023 secondo le stime di Assoenologi, Ismea e Uiv – Unione italiana vini). Un dato, quello umbro, nettamente superiore alla media nazionale (+7,1%) e che si piazza al terzo posto, dopo Molise (+100%) e Abruzzo (+85%) e in condominio con Toscana, Lazio, Campania e Basilicata, anch’esse con +30% rispetto allo scorso anno, che come noto fu funestato dall’attacco della peronospera. Tuttavia calano i prezzi, in media di oltre il 26%, con punte che superano il -30%. Tra le cause, il fatto che il consumo di vino è in costante riduzione: dal 2010 al 2024 il consumo, in termini di litri pro capite, si è più che dimezzato (da 21,76 a 10,3 litri).
Un anno double face, quindi, per il vino umbro, con più produzione ma con prezzi che, in media, calano quasi nella stessa misura.Il quadro dei listini delle uve per la produzione di vini Doc e Docg – che ormai nella regione comprendono la gran parte della produzione vitivinicola – lo fornisce l’ultimo listino della Borsa Merci di Perugia, organo della Camera di Commercio dell’Umbria, che presenta un quadro dei prezzi al quintale pagati ai produttori.
Questi i dati, quanto alle politiche per supportare il settore, ecco le idee del presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni. "Favorire la concentrazione delle contrattazioni in condizioni di trasparenza; agevolare gli operatori mediante l’erogazione di servizi accessori. Sono questi gli obiettivi della Borsa Merci – assicura Mencaroni – L’importanza di questo strumento, che fonda il suo pilastro sulla trasparenza e sulla sua valenza istituzionale, è esaltata dal fatto che quella della provincia di Perugia fornisce i prezzi pagati al produttore, cosa che non avviene in tante altre Borse e che a mio parere rappresenta una caratteristica d’eccellenza". "La produzione quest’anno nella regione è stata buona, come anche la qualità – assicura Bruno Diano, presidente Borsa Merci – Avrebbe potuto essere un’annata migliore, per i nostri agricoltori, se non ci fosse un calo a due cifre dei prezzi. Il fatto è che le cantine sono piuttosto piene e quindi c’è ancora prodotto da smaltire. Ciò deprime i prezzi, anche perché il consumo di vino in Italia è in costante calo". Sulla ripresa produttiva è d’accordo anche l’agronomo Francesco Martella: "In Umbria – dice – è stato un anno di netto recupero produttivo, con la vendemmia partita molto bene soprattutto sulle varietà precoci e medio precoci".
Silvia Angelici