MICHELE NUCCI
Cronaca

L’Umbria prende tutti per la gola. I turisti vengono per la buona cucina. A tavola spendono 58 euro a testa

L’Osservatorio Isnart ha presentato un’interessante indagine alla Borsa internazionale di Milano "Birra artigianale, cioccolato, olio extra vergine d’oliva e tartufo sono veri e propri attrattori" .

Oltre il 20% dei turisti sceglie l’Umbria per la sua offerta culinaria, nella foto il centro di Perugia

Oltre il 20% dei turisti sceglie l’Umbria per la sua offerta culinaria, nella foto il centro di Perugia

Oltre il 20% dei turisti sceglie l’Umbria per la sua offerta culinaria, con una spesa media giornaliera in crescita, attirando soprattutto persone con livelli di istruzione medio-alti e con capacità di spesa nettamente superiore alla media nazionale. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Isnart sul turismo esperienziale in Umbria presentata alla Bit, Borsa internazionale del Turismo.

"Birra artigianale, cioccolato, olio extra vergine d’oliva e tartufo non sono solo prodotti emergenti d’eccellenza, ma veri e propri attrattori turistici che generano un significativo indotto economico" evidenzia l’indagine che conferma il crescente interesse per l’enogastronomia: nel 2024, oltre il 20% dei turisti ha scelto l’Umbria per la sua offerta gastronomica, mentre quasi il 30% è stato attratto dall’eccellenza della ristorazione. Tra i dati più significativi emerge che l’8,8% dei visitatori ha acquistato prodotti tipici locali, Il 6,1% ha partecipato a eventi enogastronomici, il 9,5% ha scelto di pranzare in ristoranti stellati o gourmet, il 13,9% ha visitato cantine e frantoi e l’8,9% ha preso parte a fasi di produzione agroalimentare".

"Questi numeri confermano il ruolo strategico dell’enogastronomia nell’attrarre visitatori, con un impatto positivo anche sulla spesa media giornaliera: 26 euro per ristoranti e pizzerie, 24,40 euro per l’acquisto di prodotti tipici e 7,60 euro nei bar e caffetterie. Target turistici e dinamiche economiche. L’Umbria attira prevalentemente turisti della generazione Y (40,1%) e persone con un alto livello di istruzione (27,7%). Il 62,2% dei visitatori – viene evidenziato – ha una situazione economica medio-alta, un dato che supera la media nazionale del 39,9%. Questo profilo evidenzia un forte potenziale per il turismo di qualità e per esperienze esclusive. L’analisi delle transazioni finanziarie mostra che le spese dei turisti per la filiera agroalimentare sono in crescita, contribuendo in modo significativo all’economia locale. La capacità di spesa di questa fascia di visitatori – conclude l’indagine – rappresenta un’opportunità per sviluppare ulteriormente il turismo alto-spendente".