REDAZIONE UMBRIA

"Monica, la neopresidente Rai diventata giornalista a Perugia"

Ponte Felcino, quando Pieretti selezionò la Maggioni

La Maggioni fu ammessa alla Scuola di Giornalismo

PERUGIA, 7 agosto 2015 - È PERUGIA la città che ha dato il via alla carriera giornalistica di Monica Maggioni, ex inviata di guerra e oggi neopresidente della Rai. Era il 1992 quando l’aspirante cronista milanese, allora 28enne, veniva ammessa alla Scuola di Giornalismo radiotelevisivo di Ponte Felcino per frequentare il primo corso biennale del neonato centro-studi. «Era un’allieva volenterosa, molto decisa ed estremamente determinata»: così la ricorda il professor Antonio Pieretti, docente dell’Università di Perugia e all’epoca componente della commissione cui era affidata la selezione dei candidati.

NELLA ROSA dei ventinove entrò anche la Maggioni. «Ho avuto modo di conoscere bene Monica, sia come persona che come professionista», racconta Pieretti, che per l’intera durata del corso fu anche direttore del comitato scientifico della Scuola.

Che tipo di studentessa era?

«Apparentemente solitaria ma perché era molto impegnata a conseguire il titolo in fretta per poter subito lavorare. In classe faceva da traino, voleva andare al dunque delle cose: non accettava le discussioni su questioni di poca rilevanza».

Aveva già la stoffa...

«Sì, aveva capito che per fare il giornalista bisogna andare alla ricerca delle notizie e non aspettare che fossero loro a bussare alla porta. Era lei, in classe, a proporre i servizi da fare. La curiosità era il suo tratto distintivo».

E nel tempo libero?

«Ricordo che nel fine settimana, a lezioni ferme, andava nelle sedi di varie testate locali per dare una mano. Aveva qualche esperienza alle spalle e una certa dimestichezza con il mestiere, ma non lo faceva pesare ai colleghi».

Cosa pensa della sua elezione al vertice di viale Mazzini?

«Finalmente è stata fatta una scelta fondata sul merito. Non è la classica operazione politica ma una decisione egregia che ha tenuto conto di esperienza e capacità personali».

Che impronta darà alla Rai la neopresidente?

«Di rinnovamento, specialmente sul fronte dell’informazione. Se in questa nuova sfida porterà la motivazione che da sempre la contraddistingue, sono certo che potrà far uscire la Rai dallo stallo in cui sembra essersi ripiegata».

Chiara Santilli