
È un mistero lungo 15 anni quello che avvolge la scomparsa da Perugia della studentessa pugliese Sonia Marra. Da quando, il 16 novembre del 2006, si perse ogni sua traccia. Ma la parola fine su una lunga, quanto complessa vicenda giudiziaria che ha portato sul banco degli imputati l’ex guardia forestale Umberto Bindella, potrebbe arrivare oggi con la decisione dei giudici della Cassazione. La procura generale ha infatti impugnato la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’appello d’assise di Perugia nel giugno del 2019 ed oggi potrebbe chiudersi l’ultimo scalino giudiziario. O aprirsene uno nuovo, se gli ermellini dovessero ritenere ammissibile il ricorso e rinviare a Firenze per un giudizio. Bindella, un giovane di Marsciano (difeso dagli avvocati Donatella Paccoi e Silvia Egidi) con cui Sonia aveva avuto una breve relazione, è stato assolto in primo e secondo grado per non aver commesso il fatto. Oggi, però, l’ultima parola spetterà ai giudici della prima sezione della Cassazione. Ma, intanto, la fine della studentessa di Specchia arrivata nel capoluogo umbro per un percorso universitario e mai più ritrovata rimane una dolorosa spina nel fianco per la famiglia (difesa dall’avvocato Alessandro Vesi) che in questi lunghi anni non ha mai smesso di cercarla. Né di arrivare alla verità.