SILVIA ANGELICI
Cronaca

Matrimonio speciale in ospedale . I medici come testimoni di nozze

Alessandro, ricoverato in Terapia intensiva da ottobre, e Maria Grazia si sono detti "sì" circondati dall’affetto dei sanitari: "E’ la realizzazione di un sogno". Ha officiato la sindaca Ferdinandi.

Alessandro e Maria Grazia contornati dall’equipe del reparto

Alessandro e Maria Grazia contornati dall’equipe del reparto

Non l’altare di una chiesa e nemmeno le sale del Municipio: Alessandro e Maria Grazia si sono voluti sposare in ospedale, nel reparto di terapia intensiva cardio-toracico-vascolare, dove Alessandro è ricoverato da ottobre, assistito da una equipe, che ormai è diventata la sua famiglia. Mura che per la coppia hanno un significato profondo di malattia e di rinascita, di speranza, di ritorno alla vita dopo la tempesta. Ed è Alessandro stesso a spiegare il perché di questa decisione.

"Abbiamo scelto questo luogo – dice – perché lo sentiamo come la nostra famiglia. I sanitari di questo ospedale, oltre ad essere professionisti di altissima competenza, sono diventati per noi amici e punti di riferimento quotidiani". A celebrare il rito civile, la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, visibilmente commossa, che ha letto la formula ufficiale con una partecipazione sentita, condivisa da tutto il personale sanitario presente. Testimoni i medici cardioanestesisti, Cristina Todisco (responsabile del reparto), Marina Properzi e Dario Begliomini.

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis ha ringraziato la coppia: "Ringrazio Alessandro e Maria Grazia che ci hanno reso partecipi di un momento di straordinaria umanità, che ci ricorda come la cura vada ben oltre l’aspetto clinico, abbracciando la persona nella sua totalità. L’amore, in tutte le sue forme, resta il cuore pulsante anche in un luogo di sofferenza e speranza come la terapia intensiva. Questo gesto ci rende orgogliosi del nostro ospedale pubblico, che dimostra ogni giorno di essere un presidio non solo di salute, ma anche di umanità e vicinanza".

"E’ la realizzazione di un sogno che, come in ogni bella favola, si conclude nell’unione in matrimonio di un paziente che, con la sua consorte, scelgono come luogo di celebrazione questa struttura che lo ha salvato ridando vita al suo cuore – sottolinea con grande emozione Cristina Todisco - Questo gesto d’amore ci riempie di orgoglio e rafforza la consapevolezza del valore del nostro lavoro di squadra sempre vicini ai pazienti, non solo nel momento della degenza ma continuando a seguirli nel proprio percorso di cura". Come tutte le “favole“ belle, finale con il sereno: nei prossimi giorni- riferiscono i medici- Alessandro verrà dimesso e proseguirà il suo percorso di cura in una struttura di riabilitazione cardiologica.

Silvia Angelici