SOFIA COLETTI
Cronaca

Max Giusti "Ecco il mio marchese del Grillo"

L’attore racconta la commedia musicale tratta dal celebre film, attesa sabato e domenica al Lyrick di Assisi. "Dissacrante e liberatorio"

Max Giusti "Ecco il mio marchese del Grillo"

Max Giusti "Ecco il mio marchese del Grillo"

"Penso d’essere molto fortunato ad aver incontrato il “marchese“ a questo punto della mia carriera. Sembra che la sceneggiatura sia stata scritta per me, sulle mie corde. Anche se so benissimo che non è vero". Ci scherza Max Giusti ma non nasconde l’emozione e l’orgoglio per lo spettacolo campione di incassi e di risate che lo riporta al Lyrick, nella stagione di Zona Franca: sabato alle 21.15 e domenica alle 17 il popolare attore sarà protagonista de “Il marchese del Grillo“ (nelle foto), commedia musicale tratta dal film culto di Mario Monicelli con Alberto Sordi e diretta da Massimo Romeo Piparo che cura il nuovo adattamento con Gianni Clementi: una mega produzione del Sistina con musiche originali di Emanuele Friello, coreografie di Roberto Croce, scenografie di Teresa Caruso e un grande cast di oltre 30 artisti.

Giusti, come si porta in scena un personaggio così amato?

"Con un po’ di incoscienza e tanta gratitudine. Da subito ho sentito l’emozione di affrontare questo testo, come attore e come romano anche se la caratura e la levatura del marchese del Grillo sono quasi un brand per noi italiani. Ricordo perfettamente le risate che ho fatto da ragazzino quando andai a vedere il film all’Eurcine di Roma e adesso lo porto in giro per l’Italia. Ho avuto la fortuna di trovarmi al posto giusto nel momento giusto".

Teme il confronto con Sordi?

"Il lavoro che ho fatto non è stato di andare a replicarlo o scimmiottarlo. Ho cercato di interpretare un copione come questo da attore cinquantenne".

Quindi come sarà il suo Marchese del Grillo?

"Di certo non si allontana dalle corde che tutti conoscono, sarebbe una delusione trovare a teatro un’atmosfera completamente diversa. Ma sarebbe ancora peggio trovare un attore che imita Sordi o fa la sua parodia. Io mi sono lasciato andare e ho fatto uscire l’Alberto Sordi che era in me. Non immaginavo ce ne fosse così tanto ma come milioni di italiani sono di una generazione che è cresciuta con i suoi film".

Ma qual è la forza e l’universalità di questo personaggio?

"Dico solo una cosa. Faccio questo mestiere da tanti anni e ho sempre cercato di far ridere senza parolacce. Bene, qui sul copione mi trovo la battuta “Perché io sono io e voi non siete un ca.....“ e la posso dire con la massima serenità, con il teatro che viene giù dalle risate. Ho in mano una potenza di fuoco enorme. E’ bellissimo, dissacrante, liberatorio".

Cosa deve aspettarsi il pubblico del Lyrick?

"La commedia musicale più ricca, comica e divertente che ci sia al momento. Per passione e per lavoro vado spesso a vedere gli spettacoli in cartellone a Broadway e a Londra e devo dire che questo allestimento del Sistina è ancora più ricco di tante proposte internazionali. Si esce sognanti e divertiti".

E cosa resta a teatro del film?

"Tantissimo, solo le musiche sono originali. L’unica parte che il pubblico non ritroverà è quella con il personaggio di Don Bastiano interpretato nel film da Flavio Bucci. E’ stata tolta per far sì che lo spettacolo non superi le due ore. Non vogliamo prendere in ostaggio il pubblico..."

Per lei è un grande ritorno al Lyrick e ad Assisi..

"Già, ci sono stato con molti spettacoli a partire dal musical del Sistina “Se il tempo fosse un gambero“. Amo molto Assisi, da poco ci sono tornato con Luigi, un caro amico, un medico che vive a Perugia. C’erano pochi turisti e mi ha fatto star bene, con una sensazione di bello e buono".

E il suo legame con l’Umbria?

"Per noi romani è il rifugio, il polmone verde. Vengo spesso anche a Perugia, Terni e Spoleto, è a due passi da Roma e abbiamo tanto in comune. Poi mio papà è marchigiano quindi l’Umbria è la perfetta crasi della mia vita"