Troppo pochi tre giorni la settimana (il lunedì e il mercoledì dalle 15 alle 17; il venerdì dalle 9 alle 12) e soprattutto insufficiente un solo sportello per accogliere la valanga di cittadini che in questi giorni si reca alla Casa Comunale, per risolvere le beghe burocratiche più svariate.
Le persone in fila sono state raggiunte da una notifica che informa di un avviso di deposito negli uffici comunali di palazzo Grossi in piazza Morlacchi. L’atto, in busta sigillata, va però ritirato solo nei tre giorni della settimana prestabiliti e nessuno sa di che si tratta, perché nell’avviso non c’è scritto.
La gente è spazientita. "Di sicuro dovrò pagare l’Imu", azzarda un giovane. "Io forse sono indietro con la rata del nido", ipotizza una mamma. Un anziano allarga le braccia: "Il mio avviso viene dall’Agenzia delle entrate".
A parte il rebus del contenuto del plico, che ognuno dovrà ritirare munito di documento di identità, è il fatto che funzioni un unico sportello ad indispettire i contribuenti. Molti protestano. Una donna alza la voce. "Ma è mai possibile?", si indigna una studentessa. Poi l’illuminazione: ecco che intorno alle 10.40 si fa avanti un’impiegata che invita gentilmente a rivolgersi anche a lei a seconda della natura del mittente. La fila si sfoltisce. L’operazione si fa più fluida e chi era in pensiero perché temeva che le due ore chieste per il permesso al datore di lavoro non sarebbero bastate, tira un sospiro di sollievo.
Stessa situazione è successa anche all’anagrafe di Monteluce prima delle Regionali: uno sportello aperto e code fin sulla piazza Cecilia Coppoli, finché qualche impiegato di buona volontà non è sbucato da dietro il bancone aprendo altre tre postazioni e risolvendo così la situazione.
Silvia Angelici