"Il 58° Rapporto Censis nel capitolo “il sistema di welfare”, certifica che dal 2013 al 2023 la spesa sanitaria pro-capite è cresciuta in termini reali del 23% e invece quella pubblica dell’11,3%, mentre nel periodo 2015-2022 le retribuzioni dei medici, veterinari e dirigenti sanitari hanno subito un taglio in termini reali del 6,1%. Senza tenere conto che nel 75% delle aziende sanitarie da quella data non è mai stata applicata la contrattazione decentrata come qui in Umbria". E’ quanto ha detto ieri Giovanni Lo Vaglio, coordinatore dell’Intersindacale Medica dell’Umbria, durante un sit-in davanti all’ospedale dei Pantallla. "Non sorprende dunque che gli italiani ritengano una priorità migliorare le retribuzioni e le condizioni di lavoro, così come il 92,5% considera prioritario assumere nuovi medici e infermieri e l’83,6% si aspettava maggiori investimenti massicci dopo l’emergenza Covid" dice Lo Vaglio. "Il blocco delle assunzioni tramite i tetti di spesa già dal 2005, l’insufficiente programmazione specialistica unita al calo delle domande di accesso al corso di laurea, hanno determinato un deterioramento della qualità dei servizi con insostenibili ed ingiuste liste di attesa, come per esempio in quelli di diagnostica per immagini, con sovraffollamento dei Pronto soccorso, dove si registra anche un notevole numero di accessi inappropriati e con la messa a rischio negli ospedali Spoke dell’attività di elezione che serve a contenere le medesime liste di attesa. Le poche risorse economiche previste dalla legge finanziaria - conclude – sono insufficienti a garantire la sopravvivenza del Ssn, mentre si continua a sostenere la sanità privata sempre più a portata dei soli ricchi nelle regioni più forti".
CronacaMedici, altro sit-in davanti all’ospedale