REDAZIONE UMBRIA

"Medici di base, servono incentivi per compensare le carenze"

"Medici di base, servono incentivi per compensare le carenze"

"Abbinare all’incremento dell’offerta formativa e al prolungamento volontario del periodo di servizio dei medici di base, un sistema di incentivi in grado di rendere attrattivo l’esercizio delle professioni sanitarie, in particolare nei comparti maggiormente interessati dalla carenza di organico, nel rispetto dei tetti di spesa stabiliti a livello nazionale per il personale, e di promuovere iniziative sul territorio volte a compensare la carenza di medici di base e garantire la qualità dei servizi ai cittadini, con particolare attenzione per quelli residenti in aree isolate". L’appello stavolta arriva da un rappresentante di maggioranza in Consiglio regionale, Daniele Carissimi (Lega) il quale sottolinea che "la mancanza di personale sanitario non è un problema che affligge soltanto l’Umbria". I numeri però parlano chiaro: l’Umbria è infatti tra le regioni con il maggior numero di assistiti per medico di medicina e risulta avere scoperti ben 95 posti di medico di base (44 medici mancanti nella Usl Umbria 2 e 51 nella Usl Umbria 1). Nell’intero territorio regionale, al termine delle procedure di selezione avviate a seguito dell’ultimo avviso pubblicato, risultano essere rimasti scoperti il 70% dei posti messi vacanti e nell’Usl 1 si stima che il 40% dei medici di famiglia andrà in pensione entro il 2026, generando disagi soprattutto nei comuni più piccoli e isolati. "Anche se sino a oggi la carenza di organico nella nostra regione non è stata tale da dover ricorrere a medici gettonisti – continua Carissimi –, la situazione sta diventando sempre più allarmante e occorre agire in via preventiva per anticiparne gli effetti". La preoccupazione è quella sugli ’esterni’: "I ‘medici a gettone’, professionisti privati, ricevono compensi di molto superiori rispetto a quelli dei medici delle aziende ospedaliere, hanno inferiori responsabilità e per paradosso rappresentano un maggior costo per il sistema sanitario". Da qui la mozione.