REDAZIONE UMBRIA

Medioetruria, si riparte da zero. Frenata su Creti, vertice in Umbria

Bocciato dalla Regione il piano-Melasecche. La Toscana: "A breve un confronto con la Proietti"

Stefania Proietti

Stefania Proietti

di Lucia Bigozzi AREZZO Il dietrofront dell’Umbria su Creti suona come un assist per la Toscana. E per il governatore Giani che non ha mai nascosto le perplessità sulla stazione dell’alta velocità tra le colline della Valdichiana. Un assist anzitutto politico ora che il centrosinistra governa la Regione confinante con la presidente Stefania Proietti, ma pure un passaggio concreto sancito dal voto dell’assemblea umbra. La maggioranza, infatti ha respinto la mozione della Lega che chiede "l’urgente realizzazione a Creti della stazione ferroviaria per l’alta velocità Medioetruria". Perchè? Per dare continuità, è la linea dei salviniani umbri, "all’esito del tavolo nazionale Toscana-Umbria gestito da Rfi". Da quel tavolo, insediato mesi fa al ministero delle infrastrutture, i tecnici hanno indicato proprio Creti come soluzione migliore per la stazione dei treni veloci. Ma su questa opzione la Toscana ha alzato barricate motivandonel’inopportunità sul piano tecnico e su quello economico: la previsione di spesa sfiora i cento milioni e tempi di lunghi di realizzazione (circa una decina di anni).

Ora c’è un passo in avanti, perchè a Perugia il no della maggioranza alla mozione presentata dall’ex assessore Melasecche, di fatto segna un avvicinamento tra le due Regioni, non più "l’una contro l’altra armate", ma alla ricerca di una soluzione condivisa da portare poi al tavolo romano nel faccia a faccia con il ministro Salvini. Il viatico già aperto proprio dalla neo governatrice umbra Proietti con la disponibilità ad un confronto con il governatore Giani, adesso prende forma nella no alla mozione leghista che rilancia l’idea Creti. Ed è in questo senso che lo stesso Giani legge la novità: "È un segno positivo che di apertura al dialogo che conferma la serietà e la concretezza della maggioranza che sostiene la presidente Proietti". Conferma l’incontro "a breve" che servirà per ragionare su come conciliare le esigenze delle due Regioni rispetto a una infrastruttura strategica per i collegamenti con il nord ma che, proprio per la sua centralità rispetto al bacino di riferimento che comprende tre province (Arezzo, Siena e Perugia) richiede la ricerca di un punto di caduta per garantire un servizio appetibile per i territori. Il vertice tra Giani e Proietti "sarà l’occasione per sviluppare un approfondimento e una riflessione che porteremo avanti insieme e, successivamente, presenteremo al ministro Salvini", conferma il governatore toscano.

Tra i parametri sui quali si incardina l’asse (non solo politica) tra Giani e Proietti c’è quello, centrale, dello scambio ferro ferro. E da questo punto di vista, l’opzione Rigutino riprende quota. Ora il confronto riparte su una base nuova ma tenendo presenti i criteri fondamentali per realizzare la grande "autostrada" dei treni veloci.