Prezzi che tengono abbastanza, ma domanda in caduta libera. I veri dati relativi al mercato immobiliare locale, ovvero quelli disponibili in base alle compravendite registrate all’Agenzia delle entrate, offrono la reale misura di quale sia stata la contrazione del mercato nel primo anno di pandemia. In particolare, i numeri si riferiscono al primo semestre del 2020. La diminuzione è generalizzata in tutta la provincia, particolarmente nel Narnese (-20,2%), nell’Orvietano (-33,6%) e a Terni (-24,7%) e leggermente nell’ Amerino (-5,0%) e nella Valnerina ternana (-5,4%).
Per quanto riguarda le quotazioni del mercato residenziale, nel corso del primo semestre 2020 si riscontra una ulteriore flessione media del -2,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Nello specifico si riscontrano diminuzioni pari a – 3,7% nell’Amerino, -3,1% nel Narnese, -2,1% nell’Orvietano e – 4,4% nella Valnerina ternana e -1,8% a Terni. La quotazione media più elevata si è riscontrata nell’area orvietana che conferma la sua particolare capacità di attrarre le compravendite. Al tempo stesso però Orvieto è anche il territorio in cui le vendite sono maggiormente diminuite, anzi crollate.
Gli affari insomma stanno rallentando, ma si moltiplica il numero delle agenzie immobiliari che continuano ad aprire ad Orvieto nella speranza di intercettare un pubblico facoltoso alla ricerca di casali e ville in campagna. Una interpretazione della situazione attuale la fornisce Leonardo Ragno, titolare dell’agenzia immobiliare Tecnica Immobiliare.
"Esistono in realtà due tipi diversi di mercato. Il primo è quello rappresentato dalle richieste di acquisto da parte di clienti facoltosi o da stranieri che sono quasi sempre interessati ad immobili di valore alto, con giardini o comunque spazi esterni. Su questo versante, qualcosa si muove, ma con numeri molto piccoli in termini di vendite. Poi c’è un mercato locale che si è molto ridimensionato rispetto al passato con richieste di immobili di valore più basso. Le compravendite commerciali sono invece irrilevanti. I prezzi rimangono stabili soprattutto in conseguenza di questa stagnazione a cui stiamo assistendo dall’inizio dello scorso anno mentre – conclude Ragno – le previsioni per il 2021 sono ancora all’insegna di una ulteriore, leggera riduzione".
Cla.Lat.